Wine Experience
Dalla redazione
lunedì 25 luglio 2022

Amarone Opera Prima 2022

Fabio Poli


Domenica 19 giugno il calendario delle degustazioni più ambite a livello mondiale aveva un evento intenso e proficuo per i nostri palati: Amarone Opera Prima.

Tra le sfide del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella rompere lo schema della classificazione dell’Amarone come vino da meditazione e far emergere la sua versatilità.

Tra le nostre sfide invece, proporvi il racconto di Wagner Elias Erne, nominato per l’occasione tra i Valpolicella wine Specialist.

 

A truly unique experience!

You may think that you know Valpolicella wines when you hear “one blend, four wines” for the first time, but it is only here, sharing impressions with the experts, tasting and discovering the different styles of each of these four wines that you realize how rich and diversified this region is.

You may also think that you know about “appassimento” but only here, talking with these extremely passionate professors of the University of Verona, that you really understand the magic of this process in its most precise details – and no pun intended but the experience allows you to delve down into the cellular level!

We felt the program gave us a further advantage when, after suggesting to our hosts, the Consorzio agreed to include a vineyard visit and give us the possibility to shake the winemaker's hand! This took the course to new heights. Discussing the different points of view on Grape growing, Winemaking and Commercialization with someone that needs to take decisions on quality and its financial implications on a day-by-day basis, adds a totally different dimension to the debate. Their family history and their passion about Valpolicella is a memorable souvenir of this experience.

The Amarone Opera Prima was a spectacle on its own. Very well organized, managed to congregate, for three full days, producers, journalists, sommeliers and importers – needless to say how such a rich environment facilitates the knowledge, exchange and comprehension of the dimension and the international reach of this region.

It was an exceptional opportunity to taste 39 different types of Amarone from Valpolicella of the same vintage (2017 for this year’s event) and really smell, taste and feel the different styles. Tasting them blind, places everyone – from big technological producers to small artisan winemakers, from East to West of the appellation – at the same level and invites your nose and palate to do the work of choosing what you prefer.

Becoming a Valpolicella wine Specialist is definitely challenging as it keeps you on your toes to grasp the accomplished expert input and assemble the knowledge of all these winelovers around you.  It is, at the same time, a heartfelt pleasure to become a small part of this fascinating world.

 

La Valpolicella dunque, quell'area caratterizzata da grande forza e struttura, diventa adulta e consapevole di dove è arrivata e insieme arrivano le riflessioni: basta questo per essere davvero grandi?

Ed ecco con l’annata 2017 presentata, il ritorno al territorio, al “Less is More”: il togliere mano dell'uomo, il togliere all'appassimento, per far sentire di più il territorio. La ricerca della freschezza è ora spasmodica, la raccolta si fa sempre più anticipata, anche perché oltre allo stile che vuole cambiare c'è anche il fattore annata sempre più caratterizzato dal global warming.

Gli esempi potrebbero essere tanti, ma vi riportiamo quelli che ci hanno colpito maggiormente.

Ecco il passaggio generazionale vissuto da Noemi con le sue Guaite dove la ricerca della freschezza ha portato note di eucalipto e tamarindo. Se la ride magari Vigneti di Ettore ora che anche altri si stanno avvicinando al loro graffiante e verticale stile, lo si vede anche in Cantine di Verona statici sul frutto e la confettura con l'Amarone Torre del Falasco, ma quando si vuole far vedere dove si è capace di arrivare ecco uscire dal cappello il mentolato e fresco Brolo dei Giusti. Cambio di pagina netto anche per Villa San Carlo che con l’annata 2017 toglie le sensazioni di cioccolato alla menta per arrivare ai toni floreali e alle sensazioni mediterranee del mirto. Barra dritta invece per Roccolo Grassi ove  il concetto di togliere era già stato applicato all'ampiezza olfattiva, meno cose, ma nette e definite, non alla struttura e quando si è già lì ha anche poco senso fare rivoluzioni.

E con queste considerazioni ricordiamo che l’Amarone può essere pensato in abbinamento anche d’estate, l’importante però ricordare la temperatura di servizio di 16-18°C, non certo a temperatura ambiente, non è uno scandalo quindi tenerlo per un po’ in frigo prima di servirlo.

 

Video - Alla scoperta della Valpolicella

 

 
 
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