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Dalla redazione
lunedì 21 settembre 2020

Il Sommelier in vigna

LA VENDEMMIA

Giuseppe Conte


Arquà Petrarca, incantevole borgo nel cuore dei Colli Euganei, terra del grande poeta Petrarca ma anche delle meravigliose colline da sempre vocate alla coltivazione della vite.

L’AIS di Padova ha concluso il ciclo di “Il Sommelier in vigna,” dedicato al ciclo biologico della vite , proprio nel territorio ospite della cantina Terra Felice per assistere all’importante evento della vendemmia.

In una stupenda giornata di sole di metà settembre siamo stati calorosamente accolti da Graziano Cardin e dalla figlia Elena, da cinque generazioni coltivano la vite e proprio dal nonno Felice prende il nome questa bella realtà di 10 ettari, nata nel 2012 e ottimamente gestita con professionalità e passione.

Dopo i convenevoli e i saluti di rito ci siamo subito recati in un vigneto di merlot di 20 anni allevato a cordone speronato e costantemente baciato dal sole.

Gli operai erano già in vigna per la vendemmia, tassativamente manuale, cominciata già di buon mattino per evitare la calura del giorno.

Graziano ha coinvolto tutti i presenti in una vera e propria lezione di viticoltura ed enologia, ha spiegato il ciclo della vite a partire dal tipo di impianto sottolineando che la produzione comincia con il terzo anno e che l’eccellenza si ottiene dopo i 15 anni. Il merlot, vitigno internazionale, è arrivato in Italia durante l’era Napoleonica e in questo territorio di origine vulcanica si esprime su livelli eccellenti. Graziano ha più volte ripetuto che l’obiettivo di questa realtà è produrre vino trasformando il prodotto che si è fatto in vigna, quindi grande attenzione e meticolosità in tutte le fasi della coltura della vite. I 100 quintali ettaro di produzione garantiscono una bottiglia per pianta per un merlot coltivato su terreno basico, ideale per un prodotto finale di ottima qualità, con tannini eleganti e molto setosi.

Ritornati nella sede dell’azienda, Graziano si è prodigato nel farci visitare la piccola ma funzionale cantina dove era in piena fase di lavorazione il nuovo mosto. Anche in questo caso grande meticolosità nei vari processi con un occhio di particolare attenzione alle tonneau le cui tostature devono produrre un prodotto di qualità e compatibile con le esigenza del mercato. La fine della visita in cantina è fatalmente coincisa con l’arrivo di un carico d’uva proveniente dal vigneto “ciò” di Montericco precedentemente visitato, ecco quindi che i presenti hanno anche potuto osservare dal vivo la pigiodiraspatura con conseguente separazione dei raspi dal mosto.

Per finire papà Graziano ha orgogliosamente lasciato la parola ad Elena per la degustazione e  presentazione dei loro vini che si sono susseguiti con questo ordine:

Primo vino: Pinot nero rosè Garrulo 2019

Questo vino frizzante, con lieviti aggiunti in bottiglia, rappresenta una novità e non è ancora in commercio. Si è dimostrato piacevole, con una leggerissima bolla, ideale da abbinare a delle focacce salate magari con aggiunta di pomodori.

Secondo vino: Pinot nero rosato “Monte ricco rose’’ IGT Veneto 2015

Vino fermo di un accattivante colore rosa buccia di cipolla ottenuto con sole 2 ore di macerazione sulle bucce di pinot nero. Profumi eleganti con un finale sapido e leggermente agrumato.

Terzo vino: Pianoro rosso IGT Veneto 2014

Taglio bordolese da uve merlot 60% e cabernet sauvignon 40% è considerato un vino di entrata con un affinamento di 24 mesi in tonneau, a seguire 3 mesi in acciaio e 9 mesi in bottiglia. Vino da tutto pasto, non troppo impegnativo e con un tannino comunque ben integrato.

Quarto vino: Pinot nero IGT Veneto 2015

Solo uve di pinot nero coltivate nella parte sud dei Colli, quindi clima caldo senza escursioni termiche. 18 mesi di legno per questo vino di colore rosso rubino discretamente fitto, non assomiglia al Pinot nero anche se al naso si sentono i caratteristici e inconfondibili profumi.

Quinto vino: Altavia rosso IGT Veneto 2015

Da uve merlot 90% e cabernet sauvignon 10%, affinamento di 20 mesi in Tonneau. Classico esempio dove il Merlot si manifesta su livelli eccellenti per questo vino che esprime, non solo la particolare annata ma anche tutta la potenza dei Colli Euganei.

Sesto vino: Cabernet IGT Veneto 2015

Cru da uve cabernet sauvignon 50% e cabernet franc 50%.

 Vino ottenuto in una annata interessante con un bouquet di profumi che vanno dalla ciliegia e prugna in confettura, alle note speziate e di erbe aromatiche ma anche sentori di caffè e tabacco. Grande equilibrio in bocca grazie ad un tannino fine e setoso accompagnato da una elegante freschezza che richiama ad un altro sorso.

L’interessante e didattica mattinata si è così conclusa con la soddisfazione di tutti i partecipanti e con i saluti di Alberto Romanato alla famiglia Cardin e all’enologo di fiducia Flavio Tonin presente per l’occasione e che ben ha illustrato l’ultimo vino servito, una sua eccellente creatura che riassume la filosofia di questa cantina in un interessante connubio di tradizione senza trascurare l’indispensabile innovazione.

Foto a cura di Rossano Moretto

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