Francesco Mancini
Anche AIS Belluno ha avuto il suo D-Day. Niente a che vedere con lo sbarco in Normandia, ma con la ripresa delle attività che è coincisa con la consegna dei diplomi ai neo sommelier. Sei lunghi, anzi lunghissimi mesi di attesa, e... finalmente quel giorno è arrivato. È stato il primo appuntamento di AIS Belluno post o intra Covid. C'era giustamente bisogno di leggerezza e di festa per ricominciare: quale migliore occasione se non la consegna dei diplomi agli ultimi sommelier, diplomatisi a febbraio, appena prima che il mondo si fermasse? Il D-Day è stato fissato il 2 settembre 2020 e la delegazione di Belluno è sbarcata di gran carriera al ristorante "Al Borgo": un manipolo di ventisei coraggiosi neo sommellier è stato insignito dei gradi dalla delegata Nicoletta Ranzato che, fiera, ha appeso al collo di ognuno dei 26 nuovi colleghi il tastevin, e consegnato il diploma sotto gli occhi del responsabile regionale della didattica, Marco Visentin. Al direttore di corso Tiziano Nesello, infine, è toccato l’onore di appuntare la spilla sulla giacca: il tutto seguendo scrupolosamente il protocollo anti-Covid in vigore. Ad ogni tastevin consegnato, unitamente ad una bottiglia di Valdobbiadene Prosecco Astoria personalizzato con il nome del diplomato, partiva la standing ovation.
Come ogni buona festa che si rispetti anche la colonna sonora è fondamentale: uno dei neo diplomati, Simone Bristot, DJ Set per passione, si mette le cuffie e sceglie accuratamente le note su cui improntare la cerimonia: parte "Eye of the tiger" dei Survivor, che dà il giusto ritmo iniziale; "Bohemian Rhapsody" rappresenta il virtuosismo vocale di Freddy Mercury, ma è l'assolo di chitarra di Brian May che risolve un momento di incertezza quando viene momentaneamente smarrito il diploma di Emiliano Casagrande: è solo un attimo, il bello della diretta, e poi si riparte, e stavolta è l'immancabile "the Final Coutdown" a" pompare" forte nelle vene. Chiude il capolavoro profetico "Another brick in The Wall" dei Pink Floyd, che si attaglia perfettamente alla situazione: più che un altro mattone sul muro, questo per i neo diplomati sarà il primo di tanti altri che dovranno mettere l'uno sull'altro per coltivare la loro passione nel mondo dell'enogastronomia.
La delegata Ranzato, nel suo discorso, riprende in parte il concetto: "l'essere diventati sommelier è per voi il primo traguardo e il primo passo nel mondo della viticolura e di AIS; è il primo mattoncino di un percorso lungo, ma quanto mai affascinante". Le fa eco il responsabile della didattica Visentin, che parla degli altri step che, una volta entrati, si possono intraprendere all'interno di AIS: dal gruppo servizi al degustatore ufficiale, dal direttore di corso al relatore, insomma il neo sommellier è come Alice appena entrata nel Paese delle meraviglie.
È tempo di festa adesso. Con le mascherine si vedono risaltare ancora di più gli occhi ridenti dei protagonisti, che sollevano la bottiglia di Astoria come capitan Cannavaro la coppa al Mondiale 2006: è l'apoteosi. Ad una festa per sommelier ancora non si brinda? Niente paura, Ivan Del Puppo, responsabile dei servizi di Belluno, si accolla il "fardello" di stappare la Matusalem Lessini Durello Metodo Classico 60 mesi Giannitessari; dichiara "il botto", non è nello stile Sommelier, ma stasera è festa e il rumore della bottiglia stappata annuncia l'inizio delle danze. L'aperitivo è servito dal titolare del ristorante "Al Borgo" Luca Viel, ex delegato di Belluno e decano di AIS. Tutti a cena: i tastevin sono protagonisti, in tanti non resistono alla tentazione di provarlo per degustare i vini della serata abbinati alle ottime pietanze servite. Gran finale con il Pedro Ximenz da incorniciare. Qualche altra battuta, saluti, e gomiti alzati solo per salutare. AIS Belluno è tornato alla grande, con un manipolo di altri ventisei agguerriti e coraggiosi amanti del vino, armati di tastevin e passione.