Redazione
I Sommelier che il 24 novembre, in occasione del Congresso Nazionale AIS, si contenderanno alla Domus Mercatorum della Camera di Commercio di Verona il titolo di Miglior Sommelier d’Italia – Premio Trentodoc hanno almeno una cosa in comune: vogliono mettersi in gioco. A nessuno manca la passione, né l’esperienza, ma un confronto con altri professionisti di pari livello fa sempre un po’ timore, quel tanto che serve a dare il massimo.
C’è chi vuole dimostrare “chi non ha creduto in me in passato si sbagliava!” e chi vede “la possibilità di potermi misurare con i miei limiti e cercare di superarli”. Di certo la gara sarà entusiasmante. Qualcuno è forte della vittoria in campionati regionali; qualcun altro vanta una competenza approfondita su vitigni specifici, avendo conquistato il titolo di Miglior Sommelier del vermentino, dell’albana o del negroamaro; alcuni, poi, possono esibire con orgoglio entrambi i traguardi. Tutti, in ogni caso, sono già stati forgiati dallo studio e dall’adrenalina di precedenti competizioni e tutti conoscono bene il mondo della sala, i suoi tempi e le sue dinamiche. Sono venti, provengono da tutta Italia, e dovranno affrontare un difficile questionario e una prova di degustazione. Solo i quattro migliori, però, potranno affrontare le successive sfide di degustazione, riconoscimento e abbinamento.
Ai primi due classificati l’onere e l’onore di affrontare il pubblico durante le tre gare finali: servizio e commento di un vino da decantare, comunicazione di territori, personaggi e vini di caratura internazionale, abbinamento pratico, con piatti realizzati per l’occasione dallo Chef stellato Giancarlo Perbellini. La capacità di padroneggiare meglio degli altri la lingua straniera potrebbe fare la differenza, come la capacità di condurre un racconto su un’etichetta in maniera coinvolgente per gli spettatori.
Il Sommelier AIS del futuro, infatti, è prima di tutto un ambasciatore del territorio, un professionista del vino capace di avvincere informando. La posta in gioco è alta e il tempo non sarà generoso con loro: solo tredici minuti a disposizione per ciascuno. Al vincitore il titolo di Miglior Sommelier d’Italia – Premio Trentodoc, un premio in denaro e una poderosa svolta nella propria carriera. Nervi saldi allora, e buona fortuna a tutti i partecipanti. Chi sarà il Miglior Sommelier d’Italia del 2019?