Giulio Fanton
Per circa seimila anni, la vitis vinifera si è diffusa e ha prosperato in Europa al riparo dalle insidie di oidio e peronospora. Le due malattie crittogame arrivarono dall’America del Nord, dove erano endemiche e ben tollerate da molte varietà locali di vitis labrusca, nella seconda metà del XIX° secolo. Ben presto, ai due flagelli fu trovato rimedio con l’uso di zolfo, rame e prodotti sistemici di sintesi che diventarono, e sono, di uso comune nella viticoltura.
Biologi e agronomi non rinunciarono tuttavia ad inseguire una diversa soluzione al problema: la creazione di varietà resistenti che unissero le caratteristiche organolettiche della vitis vinifera alla resistenza dei ceppi resistenti americani. I primi tentativi di creare ibridi produttori di prima generazione diedero risultati di scarsa qualità organolettica, caratterizzati da sentori selvatici, “foxi”: ad esempio, l’uva isabella o fragola e l’uva clintón. Il reincrocio dell’ibrido di prima generazione (ad esempio, Zarya severa x Muscat Ottonel) con la varietà di vitis vinifera di partenza o con altri incroci (ad esempio, Merzling x Zarya severa x Muscat Ottonel) ha dato invece caratteristiche stabili e desiderabili sotto il profilo organolettico.
Attualmente, sono venti i nuovi vitigni resistenti iscritti al Registro Nazionale Italiano delle varietà di vite e protetti da brevetto.
AIS Verona ha dedicato a questa nuova realtà della vitivinicoltura una serata che ha messo insieme l’illustrazione delle origini e delle tecniche di incrocio dei vitigni resistenti da parte di Silvano Clementi, proprietario dell’azienda Villa Persani, e la degustazione di vini da vitigno resistente, o PIWI, guidata dagli stessi produttori. Una serata molto interessante e utile ai partecipanti per introdursi alla conoscenza di vitigni ancora poco conosciuti, sfatare miti e diffidenze e apprezzare vini molto diversi fra di loro, ma di grande piacevolezza e bevibilità. Una serata resa perfetta dalla presenza dei produttori (Silvano Clementi, Silvestro Cracco, Gianni Tessari, Thomas Niedermayr, Robert Spinazzè), dall’entusiasmo di Maria Grazia Melegari, organizzatrice dell’evento, e dallo stile e competenza del Gruppo Servizi AIS di Verona.
I vitigni resistenti a oidio e peronospora sono ottenuti incrociando il polline della pianta padre con il gamete femminile della pianta madre.
I passaggi per la creazione di una nuova varietà, ha spiegato Silvano Clementi, sono complessi e si estendono per una durata di 15-20 anni, con un costo superiore ai 100.000 euro.
I vitigni resistenti non sono una moda, ma una necessità per una viticoltura sostenibile se si considera che riducono i trattamenti anticrittogamici ad uno/due l’anno, se non addirittura nessuno, a fronte della ventina richiesta tradizionalmente. Dunque limitazione massiccia nell’uso di fitofarmaci, ma anche riduzione significativa del compattamento del terreno in vigna, minori spese, compatibilità ambientale con i centri abitati e riduzione del rischio per le colture sul ripido.
La degustazione
Zero infinito 2018 di Pojer e Sandri
Vino bianco frizzante col fondo prodotto con uve solaris. Il vino si presenta fortemente velato. Estivo e conviviale, accarezza il naso con profumi leggeri, aromatici e floreali. All’assaggio è succoso, fruttato, sapido, fresco e piacevole.
Silvo Spumante 2018 di Villa Persani
Vino spumante Brut Nature ottenuto dalla vinificazione di souvignier gris. La base spumante viene arricchita dal succo di uva, unica fonte di zucchero per la rifermentazione. Velato, offre all’olfatto piacevoli sentori di lievito, ananas e pompelmo. Vino deciso e verticale al palato, di grande freschezza e sapidità, conferma quanto suggerito al naso.
Mentelibera 2017 di Calalta
Vino bianco da uve bronner (41%), incrocio manzoni (26%), riesling renano (33%). Giallo paglierino brillante, offre profumi floreali, agrumati e di frutti esotici. Minerale, fresco e sapido, di buona struttura.
Cerealto 2017 di Terre di Cerealto 2017
Vino bianco da uve bronner (40%) e johanniter (60%). Colore giallo paglierino brillante. Profumi di fiori bianchi, agrumi e una leggera nuance di vaniglia. In bocca è secco, verticale, pulito e preciso. La grande freschezza si coniuga in un piacevole equilibrio con l’elegante morbidezza.
Rebellis 2017 di Gianni Tessari
Vino bianco da uve solaris fermentate sulle bucce per 5-7 giorni con lieviti indigeni, che prosegue dopo svinatura in acciaio a temperatura controllata. Giallo dorato brillante. Profumi eleganti di agrumi e spezie dolci. Avvolgente e consistente al palato, piacevolmente persistente e sapido, la sfumatura tannica data dalla fermentazione sulle bucce gli conferisce complessità ed eleganza.
T.N.16 2017 di Thomas Niedermayr
Vino bianco da souvignier gris. Colore giallo paglierino limpido. Fine all’olfatto con profumi di fiori bianchi, buccia di limone maturo, mela verde. Secco e fresco, colpisce il palato con aromi citrini e gusto finale di nocciola. Minerale, di medio corpo e persistente. Elegante e piacevole.
Aromatta 2018 di Villa Persani
Vino bianco da blend di varietà resistenti. Colore giallo paglierino. Al naso propone accattivanti sentori aromatici, di erbe aromatiche e di maracujà. In bocca è fresco, complesso, fruttato, aromatico, sapido e persistente.
T.N. 11 2015 di Thomas Niedermayr
Vino rosso da varietà PIWI della famiglia Cabernet. Colore rosso rubino di trama intensa e profonda. Consistente. Profumi floreali, di piccoli frutti e cacao amaro. Accarezza il palato con freschezza, tannini pieni, vellutati, e sapori di mirtilli, more e ribes, cacao. Abbastanza persistente.
El Masut 2016 di Terre di Ger
Vino rosso da uve merlot khantus (50%) e cabernet cortis (50%) Blend bordolese di colore rosso rubino intenso con riflessi granati. Profumi complessi di confettura di prugna e frutti di bosco, vaniglia, cannella e sentori di tabacco. Gusto potente, lungo e piacevole, fresco e caratterizzato da tannini fitti e sottili e sensazioni balsamiche finali.