Antonella Pianca
In lingua Basca “Amets” significa sogno, ed è il nome che Marzio Bruseghin ha scelto per i suoi vini.
Nelle Prealpi Trevigiane, in un anfiteatro verde dal forte impatto scenografico che offre una veduta della città di Vittorio Veneto e dei suoi antichi punti di difesa e di fede, come l’antico e venerato Santuario di Santa Augusta, in località Piadera a 430 m. s.l.m. si trova l’Azienda dell’ex campione di ciclismo Marzio Bruseghin che qui ha per l’appunto realizzato il sogno che aveva da bambino: quello di fare l’agricoltore.
All’arrivo in azienda troviamo ad attenderci Marzio e la sorella Sabrina che ci guideranno nella visita. L’Azienda, a conduzione biologica certificata, si sviluppa su 20 ettari di cui 6 vitati e comprende anche bosco e castagneto nonché una mandria di asini di una trentina di esemplari.
L’allevamento degli asini è una passione sia per Marzio che per Sabrina tanto da divenire anche l’emblema della’Azienda. Un simbolo “naturalmente puro” che, come ci sottolineano, rappresenta una attività forte e ben radicata.
Marzio è molto empatico, e simpatico, con una grande conoscenza del territorio e del suo lavoro.
Ci racconta con passione, competenza e dovizia di particolari, come per lui il luogo sia l’elemento cruciale nella realizzazione di un vino buono e genuino. Rispettare le piante ed essere più attenti verso l’ambiente che ci circonda, significa favorire l’attività biologica e l’assunzione di sostanze nutritive da parte della vite. Oggi c’è molta ricerca in questo settore, e Marzio considera l’agricoltura biologica un passaggio e non un punto d’arrivo.
I vigneti, situati tra i 350 ed i 430 metri di altitudine, in forte pendenza, sono probabilmente quelli coltivati alla più elevata altitudine della denominazione Prosecco DOC; sono per la maggior parte di quattro diversi cloni di Glera, con forma di allevamento a Guyot. Sono inseriti in un contesto particolare, sia per quanto riguarda il microclima, sia per la composizione geologica del terreno.
Bellissima la fioritura delle varie essenze del sovescio così come gli asini che pascolando liberi fra i filari provvedono a sfalciare l’erba. Le vendemmie sono tutte manuali.
E’ veramente un ambiente che oggi potremmo definire incontaminato.
Lavorazioni attente, rispettose di territorio ed ambiente, con meno manipolazioni possibili, sanno offrire un vino tutt’altro che anonimo sfatando quello che ancora taluni affermano paragonando il Prosecco ad un banale vino da aperitivo. In questa realtà è forte e ben palpabile la relazione tra territorio ed esperienza umana.
Un ringraziamento per l’accoglienza calorosa e famigliare e un affettuoso saluto al simpatico asinello SoMarino.
L’incontro si è concluso con una degustazione dei vini di produzione e delle preparazioni artigianali a base di erbe spontanee amorevolmente preparate dalla mamma e dalla sorella di Marzio.
Di seguito una breve descrizione dei vini:
L’olfatto colpisce per l’estrema finezza ed eleganza, profumi fruttati che ricordano la pesca Bianca, note agrumate a cui si affiancano sensazioni di timo, salvia, con una nota finale gessosa.
Fresco con una affilata componente sapida.
Giallo paglierino molto luminoso con riflessi verdolini, perlage sottile. Il profilo olfattivo delicato ed elegante rivela nuance di morbidezza, ricorda fiori ed erbe di campo, mela, pera ed agrumi.
All’assaggio è avvolgente, sostenuto da una sapidità gradevole ed adeguata freschezza che lo rendono equilibrato.
Alla prima olfazione, i piacevoli e fragranti sentori di crosta di pane e brioche lasciano il posto a una sorprendente nota calcarea un po’ gessosa a cui seguono fiori e frutta, bouquet di agrumi, buccia di pompelmo e uva spina.
L’ingresso è succoso, pieno, fresco, con una sapidità che accompagna la lunga persistenza ed una carbonica cremosa.