Francesco Mancini
È stata la serata dei gemellaggi e delle sorprese. AIS Belluno e Vinoway hanno ufficializzato un feeling che c’era da tempo e la Puglia non è mai stata così vicina al Veneto. Nello specifico il 5 aprile la delegazione di Belluno ha ospitato idealmente al ristorante De Gusto di Sagrogna il Salento e i suoi vini, i suoi profumi e il calore di una terra meravigliosa. Ma andiamo per ordine. La dicotomia nord-sud, polentoni contro terroni, e chi più ne ha più ne metta, di cui sentiamo parlare sempre, semplicemente non c’è stata, dissolta o, per meglio dire, volatilizzata subito nelle fini bollicine del primo calice versato dai colleghi del gruppo servizi bellunese. Il “Rosarose”, elegante spumante Charmat rosato di Paolo Leo, ha rotto il ghiaccio come meglio non si poteva sperare. Poi ecco Davide Gangi, presidente di Vinoway e collega AIS della Puglia, che si è presentato, con elegante savoir faire, omaggiando per prima la nostra delegata Nicoletta Ranzato, che a sua volta ha fatto gli onori di casa, recando poi a tutti i presenti in sala i saluti della Sua terra, che ama e che per una sera ha voluto condividere in tutto e per tutto con noi, il vino in primis naturalmente. Insieme a Davide c’è Marco Mascellani, leccese d’adozione ed enologo di fama riconosciuta dell’azienda Leone Castris, perfetta spalla di Gangi nella spiegazione tecnica dei vini e dei territori dove nascono. Il pragmatismo dei relatori piace alla sala; alle parole si abbinano i calici, otto previsti in scaletta, ma alla fine saranno dieci. Le due new entry, il Liranu Riserva 2016 e Il Lemos 2018 - sono anteprime assolute in quanto anticipano la presentazione ufficiale al Vinitaly. Sentirsi “prescelti” non ha fatto che onorare e gongolare ancora di più i presenti. Un’altra bella sorpresa è stata sicuramente sapere che il tacco d’Italia non è una terra che produce soltanto vino di “quantità”, come la storia ha voluto tramandare per tanto tempo. Negli ultimi anni, sottolineano Gangi e Mascellani, la qualità ha avuto un’impennata, e la nostra degustazione lo ha piacevolmente confermato dando sfoggio di tante tipologie diverse, dallo spumante rosé, ai rosati, ai rossi giovani e ad altri rossi di grande struttura e carattere. I due vitigni che rappresentano meglio il Salento sono indubbiamente il famoso Negramaro e il “redivivo” Susumaniello, che incuriosisce gli ospiti. Del Negroamaro quello che stupisce è la versatilità. I risultati che si ottengono sono diametralmente opposti: adatto alle bollicine del Rosarose e al profumatissimo rosato Rosarò, ma anche ai rossi giovani come il Varius e allo strutturato Selvarossa Riserva del 2011. Certo, come sottolinea Mascellani, importanti sono la lavorazione e la gestione del vigneto, ma il Negroamaro è unico nel suo genere e non trova riferimento in altri vitigni. L’espressione massima c’è solo nel Salento perché, in una terra calda come questa, riesce ad esprimere eleganza e morbidezza, mantenendo una freschezza alla beva unica. Chi ha provato ad esportare questo vigneto in altre zone ha dovuto fare mestamente dietrofront. E poi il Susumaniello, vitigno dal nome dialettale simpatico, forse di origine dalmata; aveva rischiato di scomparire, ma oggi invece si sta riaffermando dando dimostrazione di non essere solo un vino da taglio ma in grado di offrire soluzioni interessanti anche vinificato in purezza come ne il Lemos e il Tre Tomoli. Due stili differenti, un unico obiettivo: dare a questo vitigno la possibilità di esprimersi. Il nome dialettale Susumaniello vuol dire Somarello, perché i grappoli sono molto carichi, come somarelli appunto. In principio era utilizzato per dare più colore e pigmento ai vini Negroamaro, più scarichi. Il Susumaniello è anche più tannico del Negroamaro e sono importanti la conduzione enologica e un’abile lavorazione in cantina. I prodotti sono tanti e la partecipazione sentita; in sala c’è un brusio di opinioni; i vini vengono messi in controluce per apprezzarne meglio il colore e portati al naso del vicino per condividere e confrontarsi sui profumi. Anche la nostra “Professoressa” Angela Rech è invitata da Gangi a degustare insieme il Tre Tomoli: quello che ne esce è un simpatico siparietto e un bello scambio di idee. Il tempo vola e siamo già alla fine con il Malassiso Riserva che chiude, con carattere, calore e una struttura che lo tiene ben saldo e in equilibrio, un viaggio immaginario tra i vigneti salentini. Parte l’applauso spontaneo prima del buffet e già si parla di altre due puntate con la Puglia, perché è impensabile affrontare questa terra con i suoi quattrocento chilometri di coste in una sola volta, anche solo enologicamente parlando. Si abbassano le luci in sala e ho un’illuminazione: finalmente mi è chiaro dove ha tratto ispirazione il cantante Al Bano, salentino DOC di Cellino San Marco, quando cantava: <Felicità, è un bicchiere di vino con un panino è la felicità >.
ROSAROSE (Vino Spumante Rosato brut Negroamaro) 11,5% - Cantina Paolo Leo
Rosa tenue brillante. Note fruttate di lamponi e fragoline di bosco che ritroviamo in bocca in un sorso piacevolmente fresco e sapido.
alento Rosato IGT (Negroamaro) – ROSARO’ 2018 - 13% - Feudi di Guagnano
Vivace rosa tenue inteso. Note eleganti di frutti rossi, melograno e sentori agrumati di pompelmo rosa. L’assaggio manifesta una morbidezza equilibrata da una piacevole freschezza e sapidità. Chiude con una appagante scia fruttata.
Salento IGT (Susumaniello, Negroamaro) – VARIUS 2017- 13,5% - Càntele
Rosso rubuno con un cenno violaceo. Impatto olfattivo improntato in ricordi di frutta rossa, prugna e mora. Sentori minerali di pietra focaia e speziatura dolce. Sorso fresco e ben bilanciato dalla rotondità che si crea al palato. Il tannino è ben integrato e chiude su ricordi speziati.
Salento IGT ( Sussumaniello) – IL LEMOS 2018 - 13,5% - Leone de Castris
Violaceo impenetrabile. Al naso si esprime con freschi sentori i lampone e mirtilli. Incalza una nota piccante di pepe nero. Sorso equilibrato e persistente sostenuto da una trama tannica evidente ma ben integrata.
5.Puglia IGT - TRE TOMOLI 2015 (Susumaniello) – 13% - Vigna Flora
Rosso rubino, trama fitta. Sprigiona profumi fruttati di lampone, ribes e frutti di bosco. In bocca la dinamica componente fresco-sapida lo allunga e permette di sorreggere un tannino ben levigato.
Salento IGT (Negroamaro) - TERESA MANARA 2015 - 14% - Càntele
Rosso rubino impenetrabile con qualche riflesso granato. Il ventaglio di profumi ricorda la mora, i frutti di bosco, la prugna e uno speziato dolce di vaniglia. Al palato è avvolgente e dotato di verve ed eleganza dovute ad una struttura importante sorretta da una piacevole freschezza piacevole e da un tannino non aggressivo.
Negroamaro Rosso Riserva DOP – LIRANU RISERVA 2015 – 14,5% - Conti Zecca
Rosso granato. Al naso si apprezzano profumi di piccoli frutti rossi, ribes e fragoline di bosco. Noce moscata e pepe nero. Sorso di equilibrio e profondità dotato di tannino pregevole e levigato. Chiusura lunga in cui ritornano sentori speziati.
Negroamaro Rosso Riserva DOP – LIRANU RISERVA 2016 – 14,5% - Conti Zecca
Granato con qualche riflesso rubino. Al naso sprigiona sentori di salvia, erba fresca petali di rosa. Il sorso è pieno e dinamico, con un tannino vivo ed una giusta freschezza.
Salice Salentino DOP (Negroamaro, Malvasia Nera) – SELVAROSSA RISERVA 2011 – 15% - Cantine Due Palme
Profondo rosso rubino dalla trama fitta. Invitanti note olfattive di amarena e confetture di datteri e more. Spezie dolci di liquirizia ed erbe aromatiche. Assaggio rotondo e dinamico guidato da tannini ben lavorati. Rimane a lungo nel palato e tornano piacevoli note speziate.
Copertino Rosso DOP (Negroamaro) – MALASSISO RISERVA 2015 – 15% - Cantina Marulli
Rosso rubino con qualche riflesso granato. Naso che si apre con note di mora matura e fiori appassiti. Pepe nero e ricordi di caffè e tabacco di pipa. In bocca è pieno, avvolge il palato elegantemente denotando carattere ed equilibrio in un corpo robusto. Finisce lungo in bocca e tornano piacevoli note fruttate.