Martina Andretta
Un relatore d’eccezione, un grande vino, una grandissima emozione.
Questi i tre elementi caratterizzanti della serata di approfondimento sul Primitivo, guidata dall’illustre medico, studioso, scrittore e collega Ais Giuseppe Baldassarre, che ci ha condotti attraverso il romanzo giallo che è la storia delle origini di questo grande vino.
Se la provenienza del vitigno è dubbia, indubbia è la storicità del Primitivo, che nella sua caratterizzazione cosmopolita ci arriva nel bicchiere in maniera immediata, con un profilo sensoriale semplice ma mai banale e soprattutto emozionante.
Ed è proprio l’emozione il filo conduttore che guida la degustazione dei sei campioni che il dott. Baldassarre ci ha onorato dell’assaggio.
Un’emozione che inizia in rosa, con un soprendente Rosato IGP che imposta la degustazione in termini di grande freschezza, che con grande piacere e stupore ritroviamo anche nei campioni successivi. Dalla Manduria al Salento, dall’acciaio alla botte di legno, questo grande vino trova il modo di esprimere le sue caratteristiche singolari in modo immediato ma per nulla scontato, deliziando il naso con sentori di frutto nero molto spiccati, senza farsi mancare la complessità degli aromi terziari, la sapidità quasi marina, il tannino sempre vellutato e la costante freschezza che sostiene la rotondità che lo definisce.
L’esperienza emozionante si chiude in dolcezza, con un Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG che stupisce per il suo equilibrio e la sua freschezza, che sostengono elegantemente una struttura avvolgente e sontuosa.
Grande è stato l’onore di poter scoprire un grande vino dalle parole e dall’esperienza di un grande uomo, che possiamo definire Ambasciatore massimo del Primitivo.
Il vino è emozione, e quando l’emozione caratterizza totalmente la degustazione, si vive un’esperienza unica.