Vanessa Olivo
Nella serata del 28 marzo, presso il Novotel di Mestre, la Delegazione di Venezia ha ospitato Roberto Filipaz, Vicepresidente del Friuli Venezia Giulia e Delegato di Trieste, per guidarci alla scoperta del territorio del Carso attraverso il suo vino rosso per eccellenza, il Terrano. Presenti anche i produttori dei vini in degustazione, appartenenti all’Associazione dei Viticoltori Carso-Kras, nata allo scopo di tutelare e valorizzare la tradizione vinicola di questa zona.
Il Carso è un altopiano roccioso di origine calcarea che abbraccia le province di Trieste e Gorizia estendendosi anche nel territorio sloveno. È qui che si incontra il cosiddetto fenomeno del “carsismo”: le rocce calcaree sono permeabili all’acqua e, a lungo andare, queste ne vengono modellate creando grotte e doline. La viticoltura incontra un terreno difficile ma che con le giuste attenzioni può dare grandi soddisfazioni. Per poter piantare i vigneti la roccia calcarea va abbattuta così da creare dei micro-terrazzamenti da ricoprire con la terra rossa carsica ricca di ferro che si trova nelle doline. Se a ciò si aggiunge l’esposizione al vento di Bora si capisce che coltivare la vite in una zona così impervia e selvaggia non è per tutti. Tre sono i vitigni autoctoni più importanti: il terrano, un’uva a bacca rossa discendente dal refosco, la malvasia istriana, e la vitovska. In questa serata ci siamo dedicati al terrano, conoscendone delle interpretazioni sì differenti ma con una matrice comune: in tutte si percepisce chiara e predominante l’impronta di questo territorio così ricco di personalità.
In degustazione:
[foto di Bruno Bellato]