Flavio Buratto
Protagonista assoluto dell’appuntamento con le eccellenze enologiche italiane, che AIS Veneto propone periodicamente nell’ambito del format “Wine Experience”, il Raboso, lo storico vitigno del Piave, e i suoi produttori hanno attirato un numerosissimo pubblico di estimatori ed esperti. L’evento, riconcepito con creatività dalla delegazione AIS di Treviso e organizzato in collaborazione con Confraternita del Raboso e Consorzio Vini Venezia, si è svolto nell’elegante cornice di Villa Braida a Mogliano Veneto.
Un vitigno, il Raboso, tanti vini. La versatilità “fatta” vino: rosé e rosso; dal frizzante leggermente mosso alla versione “col fondo”, fino alle effervescenze degli spumanti Metodo Martinotti e Classico; dal tradizionale, fermo e “rabbioso” Raboso alla morbida e contemporanea eleganza del Malanotte del Piave DOCG; per concludere con la fresca e succosa dolcezza del passito.
Nel corso di una splendida giornata da estate di San Martino, il pubblico di appassionati ha potuto alternare le degustazioni delle diverse tipologie di Raboso e delle prelibatezze gastronomiche regionali ai banchi d’assaggio, con momenti di relax nel giardino-parco della villa. Frutto dell’intuito della delegazione AIS di Treviso, che ha invitato i partner gastronomici a ripensare i loro prodotti per l’occasione e ricrearli utilizzando il Raboso come ingrediente, sono stati serviti piatti della tradizione quali la zuppa di “fasoi e radici” - il risotto; si sono potuti apprezzare lo spritz con liquore - i grissini - la salamella - il formaggio ubriaco - le praline - il panettone con crema; tutti rigorosamente “al Raboso”. E ancora, altre specialità: la battuta di carne a coltello, i formaggi Piave, la porchetta trevigiana, il prosciutto di San Daniele (unica eccezione alla regionalità).
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Le tre degustazioni tematiche hanno visto Graziano Simonella raccontare le audaci espressioni delle bollicine da Raboso; i giovani colleghi sommelier, Laura Vianello e Gianluca Boninsegna, campioni del Veneto in carica, confrontarsi con l’eleganza del Malanotte DOCG; infine il “nostro” Presidente Emerito, Eddy Furlan, risalire attraverso la nobiltà delle annate più vecchie fino all’emozionante scoperta di un Raboso 1978, ancora forte di freschezza e “rabbiosità”, arricchito dalla morbidezza e complessità del lungo affinamento.
L’evento ha rappresentato un momento di riflessione sullo stato dell’arte del Raboso: un vitigno con un lungo passato, dalle alterne fortune e a rischio sparizione, ma con un futuro che la ricerca e le più recenti intuizioni degli entusiasti produttori preannunciano ricco di promesse e brillante. La partecipazione e la soddisfazione dei numerosissimi appassionati intervenuti ne sono buona testimonianza