Gianni Degl' Innocenti
Metti una sera in degustazione un vino tra i più iconici e pregiati dell’intero panorama vitivinicolo italiano e abbi cura di scegliere un’annata tra le migliori degli ultimi anni. Quindi affida la selezione delle bottiglie di tale vino, prese a rappresentanza delle sfaccettature che offre la denominazione e potendo contare su un vitigno che riporta ed esalta ogni più lieve sfumatura che natura e mano dell’uomo può dare, alla stessa persona che poi sa raccontartela; Il quale non ti racconta un territorio per sentito dire, ma te lo racconta “dal territorio” dando del tu ad ogni produttore. Cosa ottieni? Risposta abbastanza semplice: una serata magica.
Serata in cui Andrea Dani, profondo e attento conoscitore delle Lande langhigiane, ci ha condotto inizialmente in un racconto che ha toccato tutti gli aspetti salienti che dovevano essere raccontati per comprendere meglio il fenomeno “Barolo” e prepararci all’interpretazione della degustazione seguente.
Partendo da alcuni dati di produzione della denominazione e da come questi sono cambiati significativamente negli ultimi anni, abbiamo poi affrontato il profilo del nebbiolo in termini di genealogia e parentele, di caratteristiche agronomiche e biologiche e della sua predisposizione alle mutazioni clonali come possiede ogni grande vitigno da terroir che si rispetti. Quindi clima e suoli dai più antichi serravalliani ai più recenti messiniani e alle principali conformazioni geologiche. Infine dopo aver approfondito e sviscerato il vero concetto di menzione geografica (tema centrale della serata) abbiamo percorso la storia dal tredicesimo secolo ad oggi di quello che attualmente è diventato una vera e propria bandiera della qualità enologica italiana della quale andiamo tutti orgogliosi.
Vini degustati:
• Comune di Verduno - Cantina Castello di Verduno “Barolo MONVIGLIERO” 2019
Nella parte nord della denominazione su marne di Sant’Agata fossili, una delle menzioni diventata recentemente tra le più desiderate per i suoi vini, quasi diafani nel colore, delicati, leggiadri ed eleganti, di grande bevibilità come il mercato contemporaneo richiede. Inizialmente reticente, si apre floreale e quasi austero all’olfatto, con radici amaricanti in evidenza, per poi sfoggiare grande linearità gustativa fresca, di piacevole beva e dal tannino vivace.
• Comune di La Morra - Cantina Francesco Rinaldi “Barolo BRUNATE” 2019
Menzione tra le più classiche e famose di La Morra. Da terreni tortoniani particolarmente poveri di sabbia, abbiamo questa interpretazione di una azienda storica, oggi condotta dalle sorelle Piera e Paola che propongono uno stile più delicato e femminile su un Brunate famoso per il suo carattere virile. Alla degustazione si propone più dolce ed esuberante rispetto al precedente, ben aperto sul floreale e sul fruttato, con violetta, fragoline di bosco e liquirizia dolce in evidenza, per un palato più sobrio e strutturato dal grip tannico incisivo che suggerisce un’annata dalla lenta evoluzione.
• Comune di Barolo - Cantina Poderi Einaudi “Barolo CANNUBI” 2019
Menzione più famosa di Barolo, già citata nel ‘700, su terreni misti tra le Marne di sant’Agata e le arenarie di Diano, ha sempre rappresentato un punto di riferimento e l’equilibrio per antonomasia della denominazione, anche nelle annate più difficili. Oggi sta cambiando leggermente la sua fisionomia per il riscaldamento globale. Da questa tenuta “presidenziale” oggi in mano al pronipote di Luigi Einaudi, abbiamo una vinificazione tradizionale, con uso importante del cemento. Il vino degustato rimane fedele all’espressione del vitigno. Vera e propria “medietas” del classicismo del Barolo. Fine e balsamico all’olfatto, sorprende per il suo tannino unico e riconoscibile, di superba definizione e di grande integrazione.
• Comune di Castiglione Falletto - Cantina Oddero “Barolo VILLERO” 2019
La matrice dei suoli a Castiglione è impostata sulle arenarie di Diano, su antiche frane sottomarine. La zona del Villero è tra le più calde della zona e lo riscontriamo nel carattere dei suoi vini, caldi, di grande struttura e carattere. Cantina storica che vinifica in proprio dal diciottesimo secolo, oggi è coniugata anch’essa al femminile con Maria Cristina Oddero, figlia del grande Giacomo, figura gigantesca per il mondo del Barolo.
Il vino si presenta generoso e carico dal frutto scuro, orientato più su una ciliegia polposa e matura che su bacche fresche con note di tabacco in lenta apertura. Al gusto è coerente, di grande calore e struttura, con una trama tannica ben marcata e di spessore, se pur assolutamente integrata al suo sostanzioso corpo.
• Comune di Monforte - Cantina Poderi Colla “Barolo BUSSIA” 2019
Della grande menzione eterogenea del Bussia a Monforte, prima menzione ad essere citata nel ’61 e che unisce più zone dal carattere peculiare e distintivo, abbiamo in degustazione un barolo degli storici Poderi Colla, della Bussia zona Dardi. Terreni che presentano sia arenarie di Diano che formazioni di Lequio. Zona che, come la precedente, risulta anche questa essere calda. I vini però presentano caratteri diversi, sempre da territorio caldo in un registro aromatico asciutto, tra note terrose, di sigaro e di ciliegine succose, essendo però al gusto più scarni, a volta duri, con meno polpa dei Villero ma con una dinamica di bocca in grande crescendo, che alla struttura asciutta e ad un tannino di carattere associa una persistenza infinita. Vini di grande longevità.
• Comune di Serralunga - Cantina Palladino “Barolo PARAFADA” 2019
A Serralunga, su suoli serravalliani, di pietra di langa e formazioni di Lequio ci aspettiamo vini austeri, dai solidi tannini, che necessitano di tempo. Palladino, produttore, a suo modo recente (anni ’70) è, al contrario, in grande evidenza per la sua interpretazione della zona giocata più sull’equilibrio, il dettaglio e l’eleganza piuttosto che sulla potenza dei suoi vini. Il Parafada si presenta nelle sue note peculiari di Serralunga, dal registro ammandorlato (nocciolo di pesca) ed intensa balsamicità di menta, per poi aprirsi su caratteri umami, di funghi e sottobosco. All’assaggio è profondo, carico ed energico col tannino estremamente denso e profondo e dalla fitta texture.
• Comune di Serralunga - Cantina Famiglia Anselma "Barolo LAZZARITO" 2019
Lazzarito, poco distante dal Parafada, sempre a Serralunga, è una MGA leggendaria. Forse meno carnoso del Parafada risulta essere di grandissima profondità, pur possedendo oggi diverse interpretazioni sul mercato. Anselma è una famiglia di storici coltivatori di uva e di più recenti vinificatori. Il loro vino presenta uno stile più moderno e incisivo sulle caratteristiche del vitigno. Il naso è pieno e si allontana leggermente dall’essenzialità degli altri vini della serata. L’assaggio è ricco e più evoluto, maturo nel frutto, più carnoso nonostante la menzione non sia particolarmente calda. La dinamica del sorso è più moderata ed il tannino rappresenta pienamente il tannino di Serralunga, maturo, di spessore quasi masticabile.