ALESSANDRA CAMILOTTI
Il mondo del vino non finisce mai di sorprendere e, come ha saggiamente detto Andrea Balleri miglior sommelier d’Italia 2013, “ogni volta che si raggiunge un obiettivo è un punto di partenza”.
Diventare sommelier è, infatti, il trampolino di lancio per intraprendere nuovi percorsi di conoscenza, anche grazie a serate come quella organizzata da AIS Padova, giovedì 28 novembre che ha permesso ad Andrea di illustrarci le diverse sfaccettature di un vitigno unico.
Il relatore ha raccontato la storia della Vernaccia di Oristano - prima Doc sarda nel 1971-, vitigno autoctono che, già dal nome, richiama il forte legame con il territorio. Vernaccia infatti, deriva da vernaculum che significa vite del luogo.
La provincia di Oristano presenta, inoltre, un microclima che caratterizza fortemente i vini. La valle del Tirso è sferzata da venti di maestrale e scirocco, il clima è semiarido mediterraneo e i terreni presentano varie nature e tessiture.
La Cantina Contini, fondata nel 1898 da Salvatore Contini, ha le sue tenute in questi territori dai quali proviene la Vernaccia di Oristano. Dal sapiente lavoro della famiglia si ricava l’omonimo vino che, nella sua espressione più alta, è uno straordinario vino da meditazione, caratterizzato da un particolare processo di invecchiamento e affinamento biologico. Tuttavia, la produzione non si limita solo a quanto narrato, bensì, dagli anni ottanta l’azienda propone altre tipologie di vini: Vermentino, Cannonau, Nieddera -dall’omonimo vitigno-, Karmis -blend di vermentino e vernaccia- e Mamaioa con uve di cannonau -primo vino biologico della cantina Contini-.
Il percorso degustativo ci ha visti coinvolti in un viaggio di crescente interesse e intensità che ha avuto come filo conduttore la Vernaccia. L’età delle vigne varia dai 10 ai 70 anni e gli ettari vitati sono circa cinquanta con otto tipologie di vini. Di questi ne abbiamo assaggiati sei:
Karmis Bianco Isola dei Nuraghi IGT 2023 60% di vernaccia e 40% di vermentino da vendemmia leggermente tardiva. Vino fresco, sapido e profumato di agrumi, frutta tropicale, erbe aromatiche, ginger e note iodate. Non prevede passaggi in botte, perfetto per le calde giornate estive come aperitivo e abbinato a piatti di pesce crudo.
I Giganti Bianchi Isola dei Nuraghi IGT 2022 70% vernaccia e 30% vermentino. Il vino matura in tonneau di rovere francese nuovo, adatto all’abbinamento con primi piatti: spaghetti alle vongole con bottarga. Anche questo vino si presenta luminoso, agrumato, con note floreali di camomilla e speziate di vaniglia. Ritorna la nota iodata di alga marina e salsedine.
Componidori Vernaccia Valle del Tirso IGT 2022 100% Vernaccia. Pur derivando totalmente da questo vitigno non è un vino DOC perché manca il processo ossidativo, tipico della Vernaccia di Oristano DOC. Dopo una breve macerazione di due giorni, matura sei mesi in piccoli caratelli, dove hanno maturato per anni le Vernacce invecchiate che rendono questo vino complesso con note che virano su profumi di albicocca e miele, oliva verde in salamoia, dattero, caramella d’orzo e scorze d’arancia amara. Anche qui torna il profumo del mare e il sapore del sale. Ottimo l’abbinamento con crostini di burro e acciughe oppure con uova al tegame e scaglie di bottarga.
Da questo momento è iniziato lo straordinario viaggio nel mondo della Vernaccia di Oristano DOC, a partire dalla descrizione delle caratteristiche che devono avere le cantine che custodiscono questi vini iconici.
Prima di tutto il tetto in tegola sarda, per continuare con la presenza di aperture che permettano al vento di passare e spostare le grandi masse di umidità provenienti dalle botti di castagno e rovere scolme, -ogni anno l’evaporazione si aggira dal 2% al 4% del totale- dove nel giro di un paio di anni si forma il velo di lieviti flor, sotto al quale il vino matura, e si arricchisce di caratteristiche olfattive e gustative uniche.
Vernaccia di Oristano DOC Flor 2020 trascorre almeno tre anni e mezzo in questa condizione e l’invecchiamento, successivo alla formazione del flor, comporta l’aumento della gradazione alcolica, a seguito della perdita d’acqua per evaporazione, rendendo il vino stabile. Il colore è luminoso, ambrato. I profumi sono di albicocca disidratata, mallo di noce, miele amaro e elicriso. Il vino è secco perché i lieviti flor consumano gli zuccheri. Ottimo in abbinamento a pasticceria secca, pecorino stagionato e piatti a base di bottarga.
Vernaccia di Oristano DOC Riserva 1997, abbiamo avuto l’onore di provare nuove sensazioni. Infatti questo vino arriva a perdere il 55% di massa dall’88% di partenza. Terminata la fermentazione, viene lasciato maturare per più di vent’anni sotto il flor in caratelli scolmi. Si arricchisce, perciò, di aromi unici chiamati, localmente, murruaxi -da mirra-. Perfetto con amaretti, oppure, da provare con formaggi erborinati e cioccolato fondente.
Infine, il sesto vino: una leggenda!
Antico Gregori Vernaccia di Oristano DOC 1979 -85% Vernaccia del 1979 e 15% blend di nove diverse annate-. Sono molti i decenni per l’invecchiamento di questo vino che presenta note si sale, alga marina, torba, cera d’api fino ad esprimere sentori di vernice. La sensazione che risveglia, infatti, è quella del silenzio, della calma per poter assaporare le mille sfumature del suo sapore. Senza dubbio uno straordinario vino da meditazione.
Si ringrazia Ais Padova e la Cantina Contini per questo viaggio sensoriale che ci ha portati dalle calde sere estive fino alla tranquillità di una giornata invernale, con un calice di vino da meditazione in mano, in un crescendo di emozioni e sensazioni uniche.