Catia Nassi
Mare, montagna, collina o città d’arte, qualsiasi posto io abbia scelto per le mie vacanze mi riporta fedelmente e appassionatamente alla ricerca del vino del luogo, della cantina in cui è stato prodotto e dei suoi vigneti. Impiantati in dolci declivi dagli ameni poggi, a viti inerpicate su ripidi pendii o in infinite distese su piagge in ogni dove. Questo è lo splendido e caleidoscopico patrimonio naturale italiano che mi ha condotta alla ricerca della cantina Wassererhof a Fiè dello Sciliar BZ, nel cuore delle Dolomiti atesine.
Wassererhof nasce nel 1366 come uno storico maso, a quel tempo di proprietà dei signori del Lichtenstein, così chiamato per la vicinanza ad una sorgente di acqua - wasser -. Oggi, l’antico maso, è stato ristrutturato e trasformato in un accogliente agriturismo in cui si trova anche la piccola ma, operosa cantina, dei tre fratelli Mock.
E’ solo dal 2013 che Cristoph e i suoi fratelli hanno deciso di non vendere più le proprie uve alla cantina sociale di Santa Maddalena e di mettersi in proprio. La famiglia Mock deriva dalla zona classica di Costa ai margini della conca bolzanina, una zona ideale per la coltivazione delle uve rosse: schiava, cabernet sauvignon, lagrein e syrah. Il terreno è argilloso su sottofondo porfirico, mentre, nella tradizionale regione del Santa Maddalena c’è una importante presenza di sabbia.
A “Riet”, un antico modo di chiamare la località in cui mi trovo: Novale di Fiè, sono impiantati i vitigni a bacca bianca: sauvignon, pinot bianco, chardonnay e pinot grigio.
L’azienda dispone di nove ettari di vigneti, di cui sei a Novale, nella bassa valle dell’Isarco. Cristoph agricoltore e capo cantiniere ha raccontato che la cantina pur non essendo certificata biologica non tratta più i vigneti con prodotti chimici da ben cinque anni.
L’altitudine è di ca. 450 slm e tutti i vini rispondono alla denominazione Alto Adige DOC, tranne l’etichetta Mumbolt a base syrah che è un IGT. I vini bianchi di Wassererhof maturano in legno su tonneau e/o barrique, la passione e la continua ricerca verso vini con personalità fa di questa piccola azienda una realtà in costante crescita verso l’eccellenza.
In degustazione:
Sauvignon Blanc Riserva Alto Adige Doc 2021 tit. alc. 13,5%
Il calice si propone giallo paglierino con intensi profumi agrumati di pompelmo, uva spina e frutta esotica. Elegante e di buona struttura chiude l’assaggio con una gradevole nota minerale.
Pinot Grigio Alto Adige Doc 2021 tit.alc. 13%
Paglierino intenso bordato di riflessi verdognoli, il calice rilascia piavevoli note di pera, pesca e frutta agrumata. Il sorso è fresco e converge in un finale sapido e persistente.
Pinot Bianco Alto Adige Doc 2021 tit.alc. 14%
L’eleganza della sua veste paglierina invita ad un assaggio intenso ma, dai toni dinamici e di grande bevibilità; stupisce per la lunga chiusura fresco sapida.
S. Maddalena Classico A.A. Doc 2021 schiava 95% - lagrein 5%. tit. alc. 12,5%
Rubino luminoso accompagnato da uno splendido riverbero di trasparenza, offre un sorso fresco, agile, dagli intensi profumi di amarene e piccoli frutti di sottobosco rossi.
Cabernet Riserva A.A. Doc 2020 tit.alc. 14,5% - cabernet sauvignon 70% - cabernet franc 30%
Calice carminio fitto, ricco in luminosità. Bacche scure e note speziate emergono su un sottofondo di foglie di sottobosco. Al palato è caldo, suadente e l’eleganza del tannino accompagna un finale sapido di lunga progressione.