ALESSANDRA CAMILOTTI
Storia di draghi, giovani cavalieri, vitigni autoctoni e ottimi vini.
Nel cuore del Trentino si trova la Piana Rotaliana. Cesare Battisti la definì il più bel giardino vitato d’Europa.
A Mezzocorona, tra tante, spicca la cantina di Marco Donati una delle più antiche della zona, presente già dal 1863.
Nei pressi dell’azienda le viti di teroldego sono coltivate in un terroir unico che deve la sua fortuna alle caratteristiche di fertilità del suolo alluvionale composto da ciottoli, ghiaia e limo portati dal fiume Noce.
L’insieme delle condizioni pedoclimatiche di questa terra, circondata da alture e dolci pendii, permette di definirla una collina in piano.
Nasce così un vino speciale, principe di tutta la produzione, il Teroldego Rotaliano declinato in tre versioni:
Teroldego Rotaliano DOC Bagolari 2021: la più classica espressione del vitigno teroldego. Il calice è rubino, e contraddistinto da sentori di frutti di bosco, all’assaggio è secco, dal sapore sapido con un lieve gusto di mandorla.
Teroldego Rotaliano DOC Marco Donati 2023: rosso rubino, dal profumo gradevolmente fruttato con buon nerbo e carattere. È adatto a conservarsi anche per qualche anno.
Teroldego Rotaliano DOC Sangue di Drago 2021: il cui nome è legato alla leggenda dell’origine mitica del vitigno teroldego. Si narra, infatti, che nei monti di Mezzocorona vivesse un drago, terrore degli abitanti della zona. Un giovane cavaliere, il Conte Firmian, affrontò la bestia e, grazie a uno stratagemma, riuscì a ferirla mortalmente. Alcune gocce del sangue del drago caddero sul terreno rotaliano e da esse germogliarono i primi ceppi di teroldego.
Questo vino è considerato una delle massime espressioni del teroldego, la resa per ettaro dell’uva è contenuta, la macerazione sulle bucce è accompagnata da follature soffici. La fermentazione avviene in speciali tini di acciaio a cui segue la maturazione in barrique di rovere francese per un minimo di 16/18 mesi per concludere con un affinamento in bottiglia prima della vendita. Il colore è rosso carminio impenetrabile. Il ventaglio olfattivo è intessuto su sentori di mora e frutta secca con note di spezie dolci. Al palato si percepiscono aromi di prugna e cioccolato fondente e i tannini sono morbidi e ben integrati. La stoffa di questo vino gli permette una lunga vita per diversi anni.
Il potenziale di questa azienda si esprime anche nella produzione di altri vini, da vitigni coltivati in zone vocate del Trentino, tra cui la nosiola e il gewϋrztraminer, che denotano capacità e cura nel saper valorizzare le doti uniche di questa terra.
Non mancano aspetti ghiotti che giocano sugli abbinamenti cibo-vino. Piatti tradizionali di carne che, a seconda del tipo e della cottura possono essere grigliate con il Bagolari, selvaggina e carni arrostite con il Marco Donati e formaggi stagionati con il Sangue di Drago. Inoltre, la curiosità di sperimentare ha portato a un originale abbinamento tra erborinati e Moscato Rosa un passito prodotto con i vitigni allevati nella vicina Vallagarina.