L’audace ed esuberante Massimo Gianolli originario di Biella e classe 1966, nel 2018 lancia il suo ambizioso progetto “Supervalpantena”, con l’intento di investire in una zona di immense potenzialità per renderla qualcosa di più di una semplice sottozona della DOC Valpolicella, seppur già rappresentativa delle diversità insite in un unicum straordinario. Con 23 Ha di vigneti IGT innovativi, che completano gli 8 Ha di vigneti tradizionali DOC, Massimo segna il solco che delinea la via di un’impresa che potrebbe sconfinare, in un non lontano futuro, nell’epica enoica.
Alla Collina dei Ciliegi, circondati dagli esperti e capaci collaboratori di Massimo che condividono con lui “Il sogno”, si intuisce che tutto ciò che si vede, ascolta e degusta non è che l’immagine impressa di un idea già pienamente tangibile ma ancora in febbrile divenire.
1) Peratara Valpolicella Superiore 2019. Prima annata in commercio, ottenuta da un blend di corvina, corvinone ed una piccolissima percentuale di rondinella. 9000 bottiglie prodotte da un singolo vigneto il cuoi nome, che significa pietraia in dialetto Veneto, indica la presenza di rocce calcaree alla base delle vigne. 2 anni di affinamento tra tonneau, barrique ed anfora.
Siamo nella sottozona della DOC Valpolicella con 70 quintali di resa per ettaro e 13,5° di titolo alcolometrico svolto. In un blind test, la provenienza del vino potrebbe trarre in inganno i più esperti degustatori. Dal colore granato brillante con sfumature rubino. Al naso si percepiscono sentori di ciliegia, frutti di bosco su un bellissimo sfondo floreale che evoca ricordi di violetta. La texture del tannino, fitto e perfettamente integrato, è splendidamente in equilibrio con la mineralità tipica del Cru Peratara. Al palato incanta con una grande freschezza, verticalità e rotondità. Finale fresco, preciso e sapido che rinnova grande piacevolezza ad ogni sorso.
Il vino riassume perfettamente lo stile pensato e voluto della Collina dei Ciliegi.
2) La collina dei ciliegi Amarone della Valpolicella DOCG 2019. 15.000 bottiglie. Appassimento quanto basta e titolo alcolometrico svolto di 15°. L’assemblaggio di corvina, corvinone e rondinella sosta per 2 anni in barrique e tonneau di rovere francese tendenzialmente nuove. All’esame visivo appare di un rosso rubino intenso. Al naso ammalia inizialmente con suadenti e delicate note floreali per poi svelare sentori di marasca, cascate di frutti rossi, chiare percezioni di sottobosco e spezie in cui echeggia incontrastato il pepe nero ed ancora ricordi di tabacco e cuoio. Al palato ritorna la frutta protagonista con un tannino perfettamente integrato seppur ancora fresco. Equilibrato, avvolgente e con una bella persistenza gusto-olfattiva che si modula su una chiusura morbida. Vino di grandissima eleganza e di facile beva grazie al lavoro di restyle delle interpretazioni più classiche di questa denominazione.
3) Il Ciliegio Amarone della Valpolicella DOCG 2017. 6700 bottiglie prodotte. Tre anni di affinamento in legno di media tostatura e ultimi 3 mesi in acciaio. 15,5° gradi di titolo alcolometrico. Rosso granato fitto e denso. Osservando il calice con il vino in movimento appare immediatamente una grande consistenza che anticipa un’importante concentrazione. Al naso conquista con intensi sentori di frutta in confettura, tabacco, cioccolato, eucalipto, erbe aromatiche, bergamotto ed una gradevole nota di chinotto. Ad ogni olfazione svela la sua complessità in modo attraente e cangiante. Al palato è intenso, corposo ma assolutamente verticale e splendidamente teso con una bellissima persistenza ed una chiusura balsamica.
4) Il Ciliegio Amarone della Valpolicella DOCG 2016. Annata complessa che si è ripresa qualitativamente nel suo finale. Visivamente appare di un rosso granato fitto di grande saturazione. Suadentemente aromatico e balsamico con netti richiami alla marasca, frutta rossa in confettura, spezie quali la cannella ed ancora tabacco.
In bocca si esprime con un attacco intenso ed una lunghissima persistenza gustativa che chiude con un finale balsamico. Vino eccellente per la sua sottile eleganza e promessa quasi sussurrata di un lungo e meraviglioso divenire.
5) Ciliegio Armando Gianolli Amarone della Valpolicella Riserva DOCG 2015. 2800 bottiglie. 15,5° di titolo alcolometrico. Affinato per 5 anni in legno di rovere francese. L’azienda ha fregiato del titolo riserva solo le migliori annate; al momento la 2007, 2011, 2015 e 2019. Rosso granato intenso di grande lucentezza e vividità. Note di confettura di marasca, rabarbaro e un finale speziato impreziosito da erbe aromatiche e sentori balsamici. Al palato sovviene una grande sapidità accompagnata da un’acidità ancora una volta sottile e delicata che risulta in perfetto equilibrio con una trama tannica fitta ed elegante. Rotondo senza mai lasciare trapelare alcuna sensazione di dolcezza può sicuramente dare vita ad una gemma enologica negli anni a venire.
6) Erbin Amarone della Valpolicella Riserva 2007 Magnum. Solo 860 bottiglie. 15,5° di titolo alcolometrico. Granato intenso quasi impenetrabile. Nel calice si muove lento, sinuoso e sornione. Al naso affascinanti effluvi di frutta in confettura e sotto spirito senza scivolare in alcun eccesso, fiori disidratati, erbe essiccate ed una elegante nota di cioccolato. Intrigantemente speziato con una lunghissima scia di erbe aromatiche. Di grande complessità anche all’assaggio in cui ogni elemento appare perfettamente intrecciato ed incastonato in una magistrale struttura fresco-balsamica marchio di fabbrica di un territorio unico nel suo genere. Emozionante.
I vini più rappresentativi della Collina dei Ciliegi, provenienti da terroir che svariano dalle marne giurassiche, ai carbonati, al marmo ed ancora alle argille rosse, svelano chiaramente quale sia il futuro del vino veronese; questo è lo stile Valpantena.