Wine Experience
Dalla redazione
venerdì 28 giugno 2024

Viaggio studio nel Salento

C’è chi scende e chi…Salentino tra vino, storia, arte e natura


VINCENZO MONTELEONE

 

Se “viaggiare e cambiare luogo infonde nuovo vigore alla mente” -Seneca- quanto di più può lasciare un viaggio guidato da una passione coinvolgente e stimolante come quella del vino?

Complice anche la serata organizzata in ottobre da AIS Padova dedicata al Salice Salentino, la delegazione patavina si è recata nelle Puglie per approfondire la conoscenza di vini unici, godere di sapori genuini e allargare la vista su orizzonti ricchi di storia.

Allora giù dal letto di buon’ora nel giorno del Patrono per radunarsi in 19 partecipanti e attraversare la bella Italia tutta d’un sorso, da Padova a Lecce.

Con l’arrivo nel Tavoliere le chiacchiere si sono un po’ sopite, il paesaggio cambia radicalmente e stupisce. Vigne a perdita d’occhio si alternano a ulivi secolari e campi di grano, tre elementi simbolo di una regione che spinge sempre più in alto il livello qualitativo dell’agricoltura.

Foggia! Barletta! Bari! Brindisi! -nomen omen- Ad ogni stazione è stata forte la tentazione di fermarsi e perdersi, forse non tornare più indietro, ma il nostro direttivo presente ha tenuto salde le redini: “Si rispetta il programma di viaggio!” 

Ad accoglierci in città la delegazione AIS di Lecce per un aperitivo in compagnia, in segno di amicizia e per divulgare sempre l’eccellenza che ci appartiene, il nostro delegato ha consegnato al delegato leccese Marco Albanese una bottiglia magnum di Friularo di Bagnoli DOCG e una copia del Carnet di viaggio Vinetia.

Il centro di Lecce affascina con il suo colore nocciola chiaro, ogni edificio storico è costruito con la pietra leccese, una roccia calcarea appartenente al gruppo delle calcareniti marnose e risalente al periodo miocenico. Sarà proprio la pietra leccese a circondarci concretamente durante la nostra prima cena al ristorante Malcandrino ricavato da una cava in disuso, dove i “ZOCCATORI” estraevano a mani nude i blocchi di tufo. Il rumore degli scalpelli ha lasciato il posto ai piaceri della gola ed è stato un ottimo inizio.

Venerdì rotta verso Leverano, uno dei distretti fondamentali del Negroamaro, per visitare la Cantina Conti Zecca. In un'area non molto distante dal Mar Jonio, le viti affondano le radici su terreni calcareo-argillosi per regalare vini di struttura ma senza peccare in finezza. Ogni scelta in vigna e in cantina è chirurgica e mirata per garantire la tipicità dei vini, più snelli rispetto al passato e per rispettare la peculiarità delle uve

  • Impianti a guyot per calibrare meglio la produzione a seconda dell’annata e uso del caolino per proteggere l’uva dalle scottature
  • Ritorno al cemento per sfruttarne l’inerzia termica
  • Raffreddamento delle uve post raccolta, fermentazione a bassa temperatura e uso di lieviti selezionati per far partire subito la fermentazione evitando l’attivarsi di altri microorganismi
  • Meno uso della barrique in favore di botti grandi di acacia, legno neutro e con ossigenazione inferiore rispetto al rovere

Ad accompagnare i vini della cantina in degustazione dell’ottimo pecorino.

Venus Salento IGP Rosato 2023 uve di negroamaro  70% - primitivo 15% - malvasia nera 15%

Mendola Salento IGP  2023 uve di fiano in purezza

Liranu Rosso Superiore DOC 2021 uve di negroamaro 100%

Nero Salento Rosso IGT 2020  uve di nero di Troia 70% - 30% cabernet sauvignon 

 

Nel pomeriggio di venerdì, dopo una pausa pranzo con vista mare a Porto Cesareo, visita alla Masseria Cuturi. La tenuta, estesa su 300 ettari, a pochi chilometri da Manduria, nei pressi di una masseria costruita fra il XVll e il XIX secolo, giace su un’area ricca di storia testimoniata dalla presenza di reperti archeologici risalenti all’epoca in cui il Salento era popolata dai Messapi, un popolo che ha dovuto subire l’aggressione degli spartani stanziati a Taranto. 

La tenuta comprende un bosco secolare in cui trova rifugio una colonia di api preziose, 30 ettari di vigna e gli onnipresenti olivi. La vigna si estende su un’area pianeggiante e appare uniforme, ma in realtà, non lo è, sia per tipologia del terreno che per i vitigni coltivati. All’ombra del vigneto, infatti, il terreno varia dalla terra rossa ricca di ferro fino alle sabbie calcaree. La varietà geologica del terreno ha portato con gli anni ad una vera e propria parcellizzazione, coltivando ogni uva sulla porzione che può dare risultati migliori, mentre, qualche metro più sotto, scorre silente un ramo del fiume Chidro.

 

I vini della cantina in degustazione che hanno anche accompagnato la cena nel ristorante: “Don Tumà’”, sono stati:

Segreto di Bianca Salento IGT 2022 fiano 85% - 15% minutolo 

Zacinto Salento IGT 2022 - negramaro 100%

Chidro Primitivo di Manduria DOC 2021 primitivo in purezza

Montediavoli Primitivo di Manduria Riserva DOC 2020 uve di primitivo 100%

Rosa dei Cuturi Rosato Salento IGT 2023 negroamaro 100%

Tumà Primitivo Salento IGT uve di primitivo 100%

Il Nettare di Cuturi Alatico Passito Salento IGT 2020

 

Sabato 15 giugno nella mattinata visita alla storica cantina Leone De Castris! Nel 2025 si festeggeranno i 100 anni dal primo imbottigliamento, mentre sono trascorse ben 80 vendemmie per un vino diventato pietra miliare dei rosati italiani: il Five Roses! Esportato oggi in 41 paesi nel mondo, il Five Roses  ha segnato il cambio di passo per il vino salentino aggiudicandosi inoltre le prestigiose Quattro Viti con la versione Metodo Classico Brut Rosé, negroamaro in purezza ovviamente!

L’azienda oggi coltiva 300 ettari e non sta certo a guardare il treno che passa, fiano e nero di troia i prossimi impianti e in itinere la realizzazione del Salice Salentino DOC Riserva Superiore.

A dispetto della dimensione societaria, che potrebbe far pensare ad una filosofia pseudo industriale (1.6 milioni di bottiglie), la resa per ettaro è tenuta molto bassa con i suoi 40 kg/ha e non viene dimenticato l’impatto ambientale riducendo la grammatura del vetro della bottiglia a 600 grammi quando in passato arrivava fino ai 900 grammi.

E ancora, passaggi in barrique per perfezionare il Salice Salentino, prove di affinamento in cemento per garantire massima integrità delle note primarie dell’uva -in primis del primitivo-, studi sull’evoluzione del rosato per un consumo non necessariamente immediato, procedendo alla salvaguardia degli autoctoni ottavianello e susumaniello.

Teca dopo teca nel museo aziendale abbiamo ripercorso un lungo racconto che, per fortuna, non si arresta e che ci ha caricato di curiosità per la degustazione.

Spumante Metodo Classico Pas Dosè 2012 Magnum 100% negroamaro  - 12 anni sui lieviti, la sboccatura effettuata direttamente in nostra prsenza. Emozionante!

Five Roses Anniversario 2023 Rosato Salento IGT  uve di negroamaro 80% + malvasia nera di Lecce 20%

Salice Salentino DOC Riserva 2020 uve di negroamaro 85% - malvasia nera 15%

 

Dopo una veloce pausa pranzo, per sfruttare al massimo il nostro tempo, l’istrionico autista Raffaele ci ha accompagnati a Manduria dove la guida della pro-loco Lucia, col suo racconto appassionato, è riuscita a farci scoprire secoli permeati da eventi drammatici dal tempo dei Messapi fino all’arrivo di Carlo V.

Con le prime luci del tramonto arriviamo alla Cantina Gianfranco Fino. Simona, moglie di Gianfranco, ci ha accolti con entusiasmo, compiaciuta anche dal vederci in divisa di rappresentanza. Prima di iniziare il tour, Simona ha voluto ringraziarci sentitamente perché il loro successo è debitore anche della nostra opera di racconto e divulgazione. E qui la spilletta AIS ha brillato d’orgoglio…

Due sole note per comporre le loro opere: il negroamaro e il primitivo. Due colori sulla tela dove disegnare i filari: terra rossa e calcare. Due soli mantra in cantina: igiene e bassa temperatura.

Dal 2004 il vino icona ES è ricerca del piacere e si fa ambasciatore del riscatto del vino della Puglia, dal ruolo di gregario per il taglio di vini in cerca di struttura, al raggiungimento della consapevolezza del proprio valore.

L’alberello di questa viticoltura di frontiera sfida la siccità e soffre accanto al porta innesto 161.49. Nessuna irrigazione di soccorso, le 11.000 piante per ettaro devono trovare l’acqua solo scavando sempre più in fondo e, se qualche radice è tentata dall’espansione orizzontale conosce la lama di Gianfranco.

A maturazione fenolica raggiunta si vendemmia subito, la temperatura diurna può raggiungere i 40 gradi e l’uva non deve essere nè surmatura, nè iniziare l'appassimento. Si vendemmia all’alba per riuscire a muoversi rapidi e in sicurezza tra le vigne e dopo 48 ore di rimontaggi a cui seguono due dèlestage al giorno fino a completamento della fermentazione e all’ esaurimento degli zuccheri, i vini sostano in barrique per minimo 9 mesi. 

La cena sulla terrazza della cantina al crepuscolo, con i vini in abbinamento ad ogni piatto, è stata veramente un momento unico coronato dal saluto di Gianfranco Fino.

SN Vino Spumante Metodo Classico Rosato 2018  da uve negroamaro 100%  - 48 mesi sui lieviti

JO Negroamaro Salento IGT 2021 uve di negroamaro in purezza

SÉ Salento Primitivo IGT 2022  uve di primitivo in purezza 

 

Giunta la domenica, dopo un ultimo tour guidato nel centro di Lecce per ammirare i motivi del barocco è arrivata l’ora di partire, un’altra “freccia” ci aspetta in stazione per un viaggio di ritorno che ha avuto qualche incognita…ma questa è un’altra storia! 

 

Contributo foto: Ornella Martellato

 

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