Wine Experience
Dalla redazione
martedì 28 maggio 2024

Visita alle cantine: Monte Zovo e Zamuner

Differenti espressioni di produzione nel territorio veronese

Catia Nassi


Sabato 18 maggio siamo partiti per il nostro viaggio-studio programmato da Ais Padova nel territorio in provincia di Verona tra Caprino Veronese e Sona.

 

Monte Zovo: terroir unici e radici profonde

La prima cantina che abbiamo visitato è stata: Monte Zovo della Famiglia Cottini a Caprino Veronese (VR), ad attenderci Gaia Castellani, una collega sommelier Ais la quale ci ha accompagnato nella visita del vigneto e della cantina.

La famiglia Cottini fin dal 1925 ha sempre vinificato nella storica cantina di Fumane, è negli anni 2000 che Diego Cottini insieme alla moglie Annalberta, fonda nei vigneti acquistati dal padre Raffaello nel 1965, la cantina Monte Zovo dal nome della località in cui si trova. Oggi, Diego segue la parte agronomica, mentre, i figli Mattia e Michele si occupano rispettivamente di produzione e di marketing.

Da subito il titolare ha avuto una particolare attenzione alla sostenibilità e alla salvaguardia dell’ambiente, infatti, per la costruzione della cantina ha scelto di seguire la conformazione della collina sfruttandone l’interno e creando gli spazi necessari alla produzione del vino, suddivisi in tre distinti livelli. I tonneau sono utilizzati per la produzione del Calinverno, il vino simbolo della cantina che affina per 24 mesi, la prima bottiglia di Calinverno è stata prodotta nel 1998.  In altre sale si trovano i tini tronco-conici per i blend e le barrique per l’affinamento.  La proprietà si espande su 170 ha in tre territori della provincia di Verona, tra Caprino Veronese, Bardolino e la Valpolicella orientale.

 

Dopo una breve salita, abbiamo raggiunto il vigneto Calinverno nel  punto più alto in cui si trovano i vigneti di Monte Zovo, ad un’altitudine di ca. 300 slm, difronte a noi spaziava l’anfiteatro morenico di Rivoli costituito dai detriti di sali di magnesio - i costituenti della pietra di dolomia - mentre, alle nostre spalle, si ergeva il Monte Baldo. La nostra accompagnatrice ci ha fatto notare la continua brezza che soffiava sulla nostra pelle, la ventilazione, infatti, è costante e produce una perfetta escursione termica che varia dagli 8 ai 10 °C garantendo alle uve una sana maturazione. Il suolo di Caprino è morenico e cosparso di sassi dalla trama molto larga chiamati nel veronese: “le balote dell’Adese” che consentono un ottimo drenaggio del terreno.

La produzione della linea Monte Zovo è di ca.1 milione di bottiglie all’anno di queste l’80% è venduto all’estero, tutti i vini sono prodotti con uve di proprietà! 

 

Gaia ci ha poi accompagnati attraverso una masterclass, alla degustazione di cinque etichette:

 

Terralbe Lugana Doc 2023 tit.alc. 13% a base di uve turbiana 100% Delicate nuance verdoline aprono a sentori di frutta esotica, fragranza di mele e pesche gialle. Profumi di acacia e tiglio donano al sorso una gradevole freschezza che rende la beva dinamica e scorrevole. Ottimo come aperitivo.

 

Terralbe Lugana Doc Riserva 2020 tit.alc.13% uve turbiana 100%  Il calice dorato è caratterizzato da piacevoli note di fiori di zagara, gradevoli i sentori di kiwi, agrumi e frutta matura gialla che accompagnano una sapidità ben integrata da note fumè, in chiusura domina una lunga freschezza. Abbinamento: costolette d’agnello al pepe rosa.

 

Oltremonte Sauvignon Verona Igt 2023 tit.alc.13% sauvignon 100% Cristallino con vividi riflessi dorati. Al naso emerge il varietale di bosso e foglia di pomodoro tipico del vitigno, unito a piacevoli profumi di erbette aromatiche di salvia e rosmarino.Il sorso è vibrante ma avvolgente e chiude con delicati ritorni sapidi.  Abbinamento: asparagi e uova.

 

Calinverno Rosso Veronese Igt 2019 tit.alc.15% uve di corvina, corvinone,rondinella oltre ad un 5% di croatina e 5% di cabernet sauvignon -vendemmia tardiva 4 novembre 2019- Carminio intenso, vivido con bordature granate, il calice si presenta al naso con profumi di frutta rossa matura: prugna, lampone e ciliegia, piacevoli le note speziate e di fiori appassiti tra le quali spicca la rosa canina. L’assaggio risulta caldo, morbido dal tannino incisivo ma elegante.  Abbinamento: formaggi stagionati e lonza di maile al forno.

 

Amarone della Valpolicella Docg 2019 tit.alc.16% uve di corvina.corvinone,rondinella. Il calice carminio intenso con bei riflessi granati è caratterizzato da intensi profumi di frutta  scura sotto spirito, liquirizia, note di tabacco e cacao si uniscono ad un bouquet di fiori appassiti. L’assaggio è caldo dal tenore alcolico piacevole, armonioso ed elegante, la sensazione tannica è vellutata e il sorso termina lungo con richiami sapidi e di grande intensità.

 

 

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Zamuner il più francese fra gli italiani

 

Nel pomeriggio abbiamo raggiunto la cantina Zamuner a Sona VR, ad accoglierci la titolare Alessandra Zamuner, la quale gestisce l’azienda dal 2016 a seguito della prematura scomparsa del padre Daniele. Alessandra in un coinvolgente racconto, ci ha trasmesso la passione dei suoi genitori ispiratisi alla Francia, in quanto il padre per lavoro si recava spesso nel Paese d’Oltralpe e aveva imparato ad apprezzare la consuetudine dei francesi di consumare lo Champagne a tutto pasto.

 

L’azienda nasce negli anni ‘70 e la prima bollicina è del 1981. I vigneti di pinot nero, meunier e chardonnay sono impiantati su terreni della nonna materna, alle pendici del Monte Spada, sul versante della collina di Sona che si affaccia sul lago di Garda e sono classificati IGT,  la proprietà è di ca. 7 ha di cui 1 ha di uliveto. La partenza dell'attività è stata faticosa perché Daniele Zamuner, pur avendo la volontà di creare il “suo” Champagne di collina, - in un territorio di vini rossi - non aveva alcuna cognizione tecnica di vinificazione, decise così, di bussare alla porta di due vigneron francesi e chiese loro cosa doveva fare per produrre lo Champagne, increduli, ma al tempo stesso consapevoli di questo folle sogno, gli consegnarono il disciplinare di produzione e solo grazie alla sua tenacia nacque la “Cantina Bomboniera”.

Dopo un'accurata spiegazione sulla produzione degli spumati rigorosamente Metodo Classico e con sole uve di proprietà, abbiamo visitato l’interno della cantina seguendo passo passo tutte le fasi di vinificazione fino a superare il limite invalicabile del tesoro Zamuner: “il caveau”, un autentico forziere che custodisce all’interno tutte le annate storiche della casa spumantistica. 

Le etichette prodotte da Zamuner sono cinque e i dosaggi sono da sempre molto bassi ed estremi. Gli spumanti maturano in cantina per un periodo min. dai 30 ai 90 mesi per i Brut, fino ad arrivare anche a 120 mesi per le Riserve Millesimate.

 

Cuvèe Alessandra 2018 Pas Dosè 705 pinot ner, 30% meunier - 44 mesi sui lieviti - Calice brillante giallo paglierino con bollicine finissime e numerose donano profumi eleganti e fini di rosa tea, fiori bianchi, note sgrumate e di pasticceria, aleggia un lieve tono di mineralità che invita all’assaggio: leggermente amaricante per la sua tipicità di spumante non dosato.

 

Millesimato Blanc de noirs 2012 Brut 70% pinot nero, 30% meunier - 120 mesi sui lieviti sboccatura 2023. Giallo paglierino brillante, perlage fine con spuma persistente. Al naso è intenso grazie ai profumi di frutta gialla matura, erbe aromatiche, effluvi di miele e una leggera nota fumè. Il palato è elegante e composto in una raffinata rotondità.

 

Riserva Bianca del Fondatore Extra Brut 2011 70% pinot nero, 20% meunier, 10% chardonnay con passaggio in botte di rovere - 120 mesi sui lieviti. Giallo brillante dorato con catenelle fini e persistenti. Piacevoli profumi di fiori bianchi e gialli si uniscono ad un delicato sentore di crema pasticcera. Sorso raffinato accompagnato da piacevole pizzicore della bollicina.  

 

Riserva del Fondatore Rosè Brut 2015 80% pinot nero, 20% meunier, leggerissima macerazione sulle bucce - ca. 10 anni sui lieviti. Buccia di cipolla, brillante, dal perlage finissimo con spuma intensa e persistente. Piccoli frutti rossi maturi, pepe rosa e sambuco. Il gusto è vellutato, cremoso emerge una delicata nota di tostatura, chiude con una gradevole sensazione fresco-sapida.

 

Demi Sec 2012  da uve di chardonnay, 10% di meunier, affinamento in bottiglia per ca. 120 mesi. Paglierino brillante con delicate sfumature verdoline, bollicine sottili e numerose aprono a profumi di pesche sciroppate, sentori di miele e crema pasticcera. Il sorso è timidamente dolce in una profusa eleganza che invita alla beva.

 

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