Antonella Pianca
Una serata indimenticabile si è tenuta l’8 maggio 2024 presso l’Hotel Maggior Consiglio di Treviso. Roberto Bellini, già Vice Presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, docente in Italia e all’estero, Ambasciatore dello Champagne, ha guidato i soci della delegazione di Treviso alla scoperta dei terroir dello Chardonnay nella Champagne, la regione viticola più settentrionale di Francia, con la degustazione di sei etichette di champagne Blanc de Blancs. Una degustazione che ha visto questo vitigno, con le sue doti di finezza e di freschezza, essere il protagonista di un viaggio “geosensoriale” iniziato dal suolo con le differenze che ogni zona di produzione esprime trasmettendo al vino differenti sensazioni organolettiche, riconoscibili in degustazione.
Il territorio della Champagne si trova a circa 140 chilometri a Est di Parigi e si estende a cavallo del 49° parallelo Nord. La regione viticola, di circa 34.000 ettari, comprende 319 comuni dislocati nei cinque dipartimenti di Montagne de Reims (zona situata tra Reims ed Epernay nel dipartimento della Marna), Vallée de la Marne, Côte des Blancs (che deve il nome alla prevalente produzione di vini bianchi da uve Chardonnay), Côte de Sézanne e la Côte des Bar (nota anche come “vigneto dell’Aube”). I vigneti poggiano su terreni di era mesozoica e secondaria, dove in un caso è preminente la presenza di gesso, argille, limo e sabbie e nell’altro si riscontrano principalmente marne kimmeridgiane e portlandiane.
Lo Chardonnay, considerato il vitigno bianco più diffuso al mondo, nella Champagne rappresenta il 29% della superficie vitata champenoise, corrispondente a circa 10.741 ettari.
Come spiega il relatore, la sua storia ampelografica appare intricata fin dalle origini. Sembra che il vitigno sia il frutto di un incrocio tra il pinot noir ed il gouais blanc, vitigno apparso in Francia nel 1200. La forza acida del gouais blanc è stata stemperata dal pinot nero che ha trasferito nello chardonnay i suoi aromi floreali, con un risultato di forza ed eleganza. Ha una spiccata capacità adattativa, sia in termini climatici che di terroir, ma predilige il fresco perché trova un equilibrio tra morbidezza e acidità. Al Nord i vini sono aciduli e vivaci, al Sud sono più morbidi e soffici.
Il ventaglio olfattivo dello Chardonnay in Champagne si distingue decisamente da quello dell’areale della Borgogna. Nella Champagne la sua finezza olfattiva si esprime con profumi di fiori bianchi, di frutta tropicale ed esotica - carambola, ananas, mango -, aromi di mela, burro, completati dalla raffinata sapidità minerale del gesso e della pietra focaia. I profumi terziari, molto eleganti, ricordano il miele, la cera d’api, le spezie, la tostatura ed il profumo della patisserie. Con la malolattica, il bậtonnage e la sosta in barrique si rafforzano i sentori di burro, della crema, dello yogurt, della vaniglia e della nocciolina tostata. Al gusto l’acidità è vivace e mai aspra, poco incline al retro aroma amaricante (erbaceo e verde); l’alcol crea equilibrio favorendo un naturale effetto morbido, pur oscillando in un gusto di freschezza fruttata di limone, pompelmo ed ananas.
Il territorio dello Chardonnay in Champagne è molto variegato ed offre un mosaico di terroir e di cru. Il vitigno predilige terreni a dominanza calcarea, anche ricchi di marne, particolarmente adatti a trarre dal vitigno profumi, struttura e freschezza. Il suolo gessoso-calcareo della Champagne, la craie, ha inoltre il vantaggio di immagazzinare il calore del sole di giorno per restituirlo gradualmente nelle ore notturne, garantisce il drenaggio delle acque eccedenti, raccoglie l’umidità eccessiva mantenendo un livello costante di umidità nei mesi periodi estivi di siccità.
Un sentito ringraziamento al relatore Roberto Bellini per averci raccontato una delle zone vinicole più prestigiose di Francia, luogo assoluto d’elezione della spumantizzazione nel mondo, con la degustazione di sei diverse espressioni di Blanc de Blancs, che ci hanno permesso di coglierne le differenze. Gli spumanti selezionati dal relatore esprimono il legame del vitigno chardonnay con il terroir della champagne e le sue differenti espressioni organolettiche.
Nel corso della serata sono stati degustati:
“Phéérie” - Champagne Blanc de Blancs - Millesime 2016 - Grand Cru - Champagne Lamiable - Tours-Sur-Marne (Vallée de la Marne) - alc. 12,5%
Naso delicato ed elegante su aromi di scorza di limone, mela, pera con un ricordo finale di buccia di agrumi. La bocca è fresca, rotonda, con una sapidità controllata. Un vino che mantiene una buona piacevolezza e una buona persistenza.
“Holo” -Champagne Blanc de Blancs - Alain Mercier - Passy-sur-Marne (Valléé de la Marne) - alc. 12% vol.
Naso fine e complesso con note di fiori bianchi, di scorza d’arancia, fico bianco, mela renetta e mandorla bianca, e una nota di mineralità gessosa. Un vino di grande piacevolezza con un finale vivace.
“Terre d’Origine” - Champagne Blanc de Blancs - Brut - Premier Cru - Sadi Malot - Villers Marmery (Montagne de Reims)
Naso affascinante che si apre con note floreali di fiori di sambuco, aroma di limone, pompelmo rosa, pesca bianca, ananas e susina gialla con una punta di pietra focaia nel finale. In bocca è teso, sapido, con sensazioni minerali. Un vino dinamico, fresco, che sorprende per il suo equilibrio.
“Murmure” - Champagne Blanc de Blancs - Brut Nature - Premier Cru - Champagne J-L Vergnon - Le Mesnil-Sur-Oger (Côte des Blancs) - alc. 12% vol.
Al naso una tavolozza aromatica con note di fiori di acacia, caprifoglio, biancospino, anice, agrumi e frutta tropicale, con una salinità che emerge. Un vino incisivo, una combinazione di eleganza e sapidità che invita al riassaggio.
Champagne Blanc de Blancs - Champagne Marie Copinet - Villenauxe le Grande - (Côte de Sézanne) – alc. 12,5% vol.
Al naso note di fiori di ginestra, frutta a polpa bianca matura, agrumi, un tocco di limone. In bocca è teso con una sapidità ben percettibile, finale con ricordi di frutta matura.
“L’Elegante” - Champagne Blanc de Blancs Extra Brut - L&S Cheurlin -Celles-Sur-Ource (Côte des Bar) - alc. 12,5% vol.
Vino dal profilo differente per espansione e volume. Al naso sofisticati aromi di frutta matura di pera e susina, di agrumi e di fiori bianchi che ricordano il mughetto, la margherita e note di polvere bianca. Al palato è fresco, con un finale minerale, ma non fine in salinità.