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Dalla redazione
sabato 16 marzo 2024

Il Chianti Classico di Castellina

Tutto su un comune-chiave del vino italiano

Gian Luca Gasparotto


La serata di degustazione dedicata al Chianti Classico di Castellina organizzata dal direttivo di AIS Padova si è trasformata in una lectio-magistralis, grazie ad un poliedrico relatore:  Armando Castagno.

Giornalista, scrittore, divulgatore, relatore Ais, Castagno è stato il regista di un’opera unica, nella quale il Chianti Classico, in veste di protagonista, si è esibito in un palcoscenico pervaso d’arte, cultura, letteratura, storia, geologia, uomini e territori.

Sappiamo che l’area d’elezione del Chianti Classico si estende tra Firenze e Siena, una zona diversa per microclimi, territori e tradizioni. Per questo il Consorzio ha deciso di valorizzarla cercando di rafforzare il legame vino – terroir con la creazione di undici U.G.A. (Unità Geografiche Aggiuntive) .Castellina è una di queste, la stessa viene suddivisa in quindici Unità Vocazionali che ritroviamo descritte nel libro a corredo della serata: “Castellina in Chianti - Territorio, vino persone” scritto dallo stesso Armando Castagno edito da Tre Bit Edizioni.

Ma perché proprio Castellina? La risposta è nel territorio,il quale racchiude in sé tutte le peculiarità del Chianti Classico, dal punto di vista sia antropologico che ambientale. Come ci spiega Castagno, ci troviamo in un “puzzle” dove l’uva sangiovese incontra stili, persone e territori differenti, delineando una varietà di produzioni senza mai perdere l’identità univoca del vino.

Otto i vini selezionati dall’esimio relatore Castagno:

Chianti Classico Cosimo Bojola 2021 – Tenute Squarcialupi

Vino dal colore rubino vivace, dai profumi eleganti di frutto e fiore, pulitissimi, merito dell’uso pioneristico e preciso dell’anfora. Il sorso ci riporta ad un vino tagliente che pone l’accento sull’acidità e sul tannino.

 

Chianti Classico Rubiolo 2021 – Gàgliole

Colore amaranto e luminoso. Spicca per una bevibilità disarmante frutto dell’ottimo equilibrio tra freschezza e sapidità, dove quest’ultima, aiuta ad allargarne il gusto rendendolo succoso e pieno al sorso, arricchito da un tannino setoso. La maturazione di 12 mesi in cemento e la macerazione di 20 giorni donano al vino una sua identità.

 

Chianti Classico Poggio ai Mori 2020 – San Donatino

L’annata ci parla di un vino potente dal colore granato luminoso. I profumi esaltano il frutto scuro di mora di rovo e mirtillo. Il gusto è ricco con un tannino importante, corredato da un’acidità funzionale ed una saporosità che spicca da protagonista. Note ematiche si mescolano a sensazioni rarefatte di tè di sottobosco e di radice di liquirizia.

 

Chianti Classico Terrazze Riserva 2020 – Castagnoli

Colpisce per la fittezza della trama ed il suo colore granato ne accentua il fascino. Complessità e intensità si esprimono in un frutto quasi distillato, un floreale appassito, sentori balsamici, esotici di curry, bacche di goji essicate. Il gusto è altrettanto coinvolgente, potente, pieno e vellutato allo stesso tempo, il tannino arricchisce la gustosa bevibilità. Vino di grande struttura.

 

Chianti Classico Vigne di Montornello G.S. 2019 – Tenuta di Bibbiano

Granato, luminoso, vivido. Profumi intriganti, ricchi di sfumature di macchia mediterranea, profondi e balsamici. Il vino è inciso da un tannino piacevolissimo ed una sensazione salina contribuisce ad allargarne il sorso. Generosa persistenza di sfumature terziarie ed ematiche.

 

Chianti Classico Sergio Zingarelli Gran Selezione 2019 – Rocca delle Macie

Questa Gran Selezione porta all’eccellenza tutti gli aspetti della degustazione. Il granato vivace anticipa dei profumi intensi e complessi che spaziano da un frutto integro e maturo di ciliegia scura, di mora fino ad arricchirsi di spezie, cuoio e resina. Il sorso è granitico, marmoreo, dinamico e saporito. Un connubio di austerità e luminosità. Eccelso.

 

Siepi 2021 – Castello di Fonterutoli

Sangiovese e merlot. Il colore è di un rubino fitto. All’olfatto esplodono profumi di frutto scuro, di more e bacche di bosco, una leggera spezia dolce vanigliata, lo completa. Sorso verticale, raffinato, nonostante la sua morbidezza il palato rimane fresco e piacevole, lunghissimo nel finale. Vino di personalità.

 

I Sodi di San Niccolò 2020 – Castellare di Castellina

Rubino con sfumature granate, vivacissimo. Il sangiovese e la malvasia nera donano profumi di rosa appassita ed un frutto più etereo, note di cuoio, noce moscata, spezie orientali.  La complessità viene confermata dall’assaggio: il tannino è elegante, così come il grande equilibrio degli elementi, nonostante la sua giovinezza. Sarà l’evoluzione a regalarci la sua grande identità.

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