Luigi Lago
La storia della colomba si può riassumere in poche righe: dal mito cristiano al marketing di Dino Villani per l’azienda Motta, passando in rassegna le leggende con protagonisti i Longobardi.
Importante simbolo pasquale, da sempre, la colomba è segno della pace. Ce ne parla la Bibbia, nella Genesi in cui si narra del diluvio universale, alla fine del diluvio, fu proprio la colomba a tornare da Noè portando nel becco un ramoscello d'ulivo a testimonianza dell’avvenuta riconciliazione fra Dio e il suo popolo.
Questo delizioso dolce che a Pasqua è su ogni tavola ha una storia ed un' origine che sa di favola.
Secondo una leggenda pare che l'idea sia di San Colombano, un frate che arrivò nel lontanissimo 610 alla corte della regina Teodolinda, a Pavia, capitale del regno dei longobardi. San Colombano venne ospitato dalla sovrana che gli offrì della selvaggina, lui però, rifiutò perché era il periodo della Quaresima. Per non offendere i reali, però, decise di benedire il cibo e questo si trasformò in colombe di pane.
La seconda leggenda nasce ancora a Pavia, questa volta il salto all'indietro arriva fino al 572, ai tempi del re Alboino. Valicate le Alpi, Alboino mosse guerra all'Italia bizantina assediando Pavia. Dopo tre anni di assedio la resistenza venne vinta e i barbari entrarono in città. Fu allora che i pavesi, per evitare la furia dei vincitori, gli regalarono dei soffici dolci a forma di colomba. Un gesto di pace che, secondo la leggenda, evitò il saccheggio.
Sempre con protagonista la colomba come simbolo di pace, un'altra leggenda ci porta alla battaglia di Legnano nel 1176, quando i Comuni Lombardi sconfissero Federico Barbarossa. Si racconta, infatti, che durante la battaglia tre colombe bianche si fossero posate sopra le insegne lombarde e, Carroccio, il condottiero, ritenendo che avessero portato fortuna al suo esercito fece dedicare a loro un dolce a forma di colomba.
Tuttavia, la colomba che conosciamo oggi ha origini più recenti: si tratta in effetti di un dolce ideato a Milano negli anni Trenta dalla Motta, capace di raggiungere le tavole di tutta Italia grazie al suo rapidissimo successo. In quel tempo, fu Dino Villani allora direttore pubblicitario della ditta milanese già celebre per i panettoni, che, per sfruttare i macchinari e la pasta usati in autunno proprio per la preparazione dei panettoni, ideò, un dolce dall'impasto molto simile, ma pensato per celebrare la Pasqua.
Una versione della colomba esiste, però, anche in Veneto, è una variante della fugassa o focaccia con la forma di una colomba. Il merito sembra sia di un fornaio trevigiano che all'impasto del pane aggiunse burro, uova e miele.
A parte tutte queste curiose storie, quale vino abbinare alla colomba pasquale?
Nella versione classica la colomba pasquale si caratterizza per un sapore dolce, ma non troppo zuccherino, per questo motivo si abbina a vini dolci e liquorosi come, il Passito con il suo sentore ampio e decisamente aromatico. La scelta potrebbe andare anche su un Soave Passito prodotto in Veneto, su un Verduzzo di Ramandolo o Friulano dal colore ambra, piacevolmente dolce e alcolico, o un Moscato Fior d'Arancio dei nostri Colli Euganei, dolce e morbido al gusto, con lunga persistenza agrumata.
Cin cin e buona degustazione. Un brindisi e Auguri di una Pasqua serena e di pace con in volo tante colombe di buon auspicio!