Wine Experience
Dalla redazione
sabato 18 novembre 2023

Il vero Pata Negra

La tradizionale produzione dello Jamòn iberico

Catia Nassi


Giovedì 9 novembre è stata una serata che resterà sicuramente impressa a lungo ai partecipanti dell'evento organizzato da Ais Padova.

L’accoglienza e il calore con cui Mauro Schiavon, coadiuvato dai figli Marco e Stefano, ci ha ospitato nell’azienda di Camin: Il Tagliere è stata da subito appassionata.

Il patron ha esordito con un “holaper salutarci e iniziare il suo racconto sul Pata Negra. L’attività nata 25 anni fa si propone di ricercare e selezionare le eccellenze enogastronomiche europee.

Il sig. Schiavon ci ha spiegato che questo prosciutto per ricevere la denominazione di Pata Negra -letteralmente “zampa nera”- deve provenire da una specifica razza iberica con zampe lunghe e forti, che non arriva mai a superare i 200 kg di peso. Il suino non figlia più di 12/14 suinetti all’anno e, cosa importante, il suo nome non deriva dal colore della cute scura ma dall’unghia che per l’appunto è nera

Il maiale iberico viene allevato allo stato brado e solo 1 o 2 capi hanno a disposizione ben 10mila metri quadrati di pascolo, in un territorio chiamato dehesa, che ha la caratteristica di essere ricco di querce, faggi e lecci; piante che fruttificano ghiande, (in spagnolo bellota) di cui si sa che i suini ne vanno ghiotti; gli Jamòn (prosciutti) ottenuti da questi maiali ottengono il sigillo nero di Bellota 100% ibèrico! Altra razza è il Cebo de Campo nutrita con mangime di campo.

Un ulteriore curiosità è il luogo di produzione del Pata Negra che non è solo la Spagna ma, anche, il Portogallo. La denominazione di Pata Negra si consegue solo se il suino iberico è allevato nella dehesa una zona pianeggiante, o, il Serrano se pascola in una zona montuosa: la Siera.

La stagionatura di uno Jamòn ibèrico è lenta, lunga e naturale e prima di essere messo in commercio devono trascorrere almeno 36 mesi fino ad arrivare a toccare i 60 mesi!

Altra peculiarità del Pata Negra è il taglio che deve essere fatto esclusivamente al coltello dal “cortador”  - l’addetto a questa mansione - il taglio avviene attraverso una fettina di prosciutto “corta” allo scopo di renderla meno impegnativa all’assaggio, essendo una carne ricca in struttura e fibre.

Il Pata Negra, grazie all’utilizzo del sale, è un prosciutto saporoso che ne connota il tipo di prodotto, il tempo e l’ambiente sono gli altri elementi che ne caratterizzano la sua fase evolutiva e la sua struttura. Per dare una dolce sfumatura al prosciutto, il punto di sale rappresenta la fase di conservazione e viene utilizzato nell’unità di misura di un giorno di salatura per ogni Kg di coscia. 

 

Angela Rech, docente Ais Belluno e grande esperta della materia ci ha accompagnati nella degustazione del prosciutto iberico abbinando i vini scelti per l’occasione.

Abbiamo appreso che per una corretta degustazione il Pata Negra deve essere servito a temperatura ambiente, per consentire di percepire più “punti di fascino”, cioè per assaporare la tenerezza delle fibre, la scioglievolezza e la ricchezza della parte grassa che si infiltra all’interno del tessuto muscolare, che è la sua caratteristica fondamentale.

La relatrice ha esposto le diverse sensazioni percepite tra la parte gustativa del prosciutto e quelle relative alla parte visiva e gusto-olfattiva del vino.

 

Le proposte in assaggio di Pata Negra DOP Extremadura:

sigillo nero Jamòn razza iberico 100%: 58 mesi di stagionatura.

sigillo verde Jamòn Cebo de Campo iberico 50%: oltre 40 mesi di stagionatura, un incrocio con razza Duroc di origine Nord americana.

 

Vini in degustazione:

Cava Mont Marçal Brut Reserva Vintage 2021 Metodo Classico: affinamento sui lieviti tra i 15/19 mesi a base di uve di xarello, macabeo e parrellada.

Champagne Laurnaudie-Hirault 1er Cru Brut Prestige: 50% chardonnay 50% pinot noir dosaggio 6 gr/l, affinamento 48 mesi sui lieviti di cui una parte in legno. 

Cava Extremarium Brut Reserve Vintage 2019: affinato da 24/30 mesi sui lieviti con un arricchimento di una parte affinata in legno.

Rioja Crianza 2018 Marqués del Puerto: a base di uve di tempranillo.

 

Al termine della degustazione è risultato quale miglior abbinamento con il Pata Negra sigillo nero: lo Champagne e il Rioja per il livello di intensità, complessità, struttura e persistenza, mentre, l’abbinamento più piacevole per il Pata Negra sigillo verde è risultato il Cava Extremarium.

La serata si è conclusa con una sorpresa inaspettata da parte del sig. Schiavon: l’assaggio di due tipici formaggi spagnoli: il Mahón, fatto con latte vaccino prodotto nell’isola di Menorca Dop  e Azul de Valdeon, formaggio tipico della Castilla a pasta erborinata dalla saporosità prepotente; il tutto abbinato ad un inatteso Pedro Ximenes-Soleras- Oliveros un “abbinamento tecnico” che come definito dalla nostra relatrice, ha riequilibrato la piccantezza dei formaggi con sensazioni di morbidezza.

articoli correlati
Trentodoc, le riserve
giovedì 21 novembre
La pazienza del saper aspettare
Canary Wine
giovedì 21 novembre
Un viaggio nella mineralità vulcanica dei vini delle isole Canarie
Malvasia in porto – Malvazije v pristanum
lunedì 11 novembre
AIS Veneto porta le Malvasie del Carso a Venezia
INCROCI – E INCONTRI - DI CULTURA
giovedì 31 ottobre
La wine experience dedicata ai vini del prof. Manzoni