Sandra Bertelle
Serata “indovinata” quella organizzata giovedì 19 ottobre da AIS Padova: non ci si decideva ad andare a casa! Allo stesso modo in cui si dà fondo a una bottiglia emozionante: non per ingordigia, ma per assaporarne appieno il gusto.
Merito di Alessandro Nigro Imperiale, miglior sommelier d'Italia in carica: ha dimostrato competenza e facilità di comunicazione. Merito anche del garbato moderatore, il nostro delegato Rossano Moretto.
Benché annoverata tra le regioni italiane a maggior produzione vinicola, non è frequente parlare di Puglia dalle nostre parti. Alessandro Nigro Imperiale ha un curriculum di tutto rispetto: laureato in viticoltura ed enologia a Foggia, ha maturato esperienze, fra l’altro, a Bordeaux, in Sud Africa, in Languedoc-Roussilon; è attualmente capo sommelier di un ristorante stellato in Costa Azzurra.
Alessandro ha saputo coinvolgere la platea, dando ampio spazio al confronto: le richieste di chiarimenti, le citazioni curiose, i contributi dei numerosi sommelier AIS Veneto di origini pugliesi hanno animato l’evento.
Divertente il gioco "cerca l'abbinamento" con un piatto del territorio e con una pietanza veneta, gioco nel quale si sono distinti i campioni veneti Federico Domeneghetti e Michele Manca.
Dunque Salice Salentino DOC e IGT Salento, con Alessandro in veste di ambasciatore del Consorzio di Tutela Salice Salentino DOC. Fondato nel 2003, il consorzio è impegnato in attività di formazione dei giovani enologi salentini e di informazione nel territorio nazionale; vi aderiscono circa 2.800 soci con circa 4.000 ettari totali di vigneto.
La denominazione, riconosciuta nel 1976, deve il nome alla cittadina che rappresenta il principale centro vinicolo dell’area. Si estende su una lingua di terra tra Adriatico e Ionio, nelle province di Brindisi e di Lecce, in territorio per lo più pianeggiante, ben battuto dai venti, con clima mediterraneo e un’estate che dura da marzo ad ottobre.
I suoli sono calcareo-argillosi profondi ricchi di ossido di ferro, per vini dall’intenso colore, potenti, ricchi di tannini ed estratti, longevi; oppure sabbioso-calcarei per vini più snelli e sapidi.
I vitigni principi sono negroamaro e malvasia nera (di Brindisi e di Lecce: abbiamo scoperto che sono la stessa uva, semplicemente coltivata nell’una o nell’altra provincia).
Il negroamaro è vitigno vigoroso, dalla buccia spessa e ricca di pruina, ha acino succoso e buon corredo fenolico: ne vengono vini possenti.
La malvasia nera ha vigoria media, buccia sottile e polpa carnosa, ricca di zuccheri: sa ammorbidire il carattere del negroamaro.
Da nominare la piccola produzione di aleatico nelle versioni liquoroso dolce e liquoroso riserva.
Il disciplinare prevede Salice Salentino Bianco (produzione unica, presente anche nella nostra degustazione); Salice Salentino Rosato, spumante e fermo; Salice Salentino Rosso e Rosso Riserva.
È un disciplinare che nella revisione del 2010 lascia libertà al produttore per quanto riguarda la maturazione e l’affinamento dei vini: acciaio, botte, barrique, tonneaux, bottiglia secondo la scelta stilistica del produttore.
Abbiamo degustato:
Contributo foto di Maria Carraro