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domenica 24 settembre 2023

Graziano Prà e le sue 40 vendemmie


Enrico Trentin

 

Risale al lontano 1983 la prima vendemmia di Graziano Prà per la cantina di famiglia. 40 vendemmie sono un importante traguardo nella carriera di un vignaiolo, un certificato di passione, dedizione ed esperienza. Assieme a lui la delegazione di Verona ha festeggiato questo avvenimento nella cantina a Monteforte d’Alpone, nel cuore della zona classica della Doc Soave. 

Graziano è un uomo solare e pieno di energie, come il nonno e il papà ha una grande passione per il lavoro in vigna: ha studiato enologia a Conegliano ed ha ereditato i terreni di famiglia come quello sul Monte Grande, il vigneto maggiormente identitario dell’azienda, unico cru imbottigliato singolarmente.

La cantina è un casolare rustico e ben curato attorniato da giardino e vigneti a perdita d’occhio. Appena si entra ci si sente a casa, un elegante salotto e cucina fanno da sala degustazione. 

La filosofia produttiva di Prà è concentrata sull’attenzione per la qualità del vino; fondamentale è il controllo di tutte le fasi di produzione partendo da lavorazioni accurate in vigna, basse rese per ettaro, raccolta e selezione manuale.
In cantina vengono sfruttate moderne tecnologie per vinificare a temperature controllate i vari cru e appezzamenti tenuti divisi e poi assemblati.
La volontà è di produrre vini puliti e freschi che puntano ad affrontare il tempo con grande eleganza, vini gastronomici perfetti per essere abbinati a grandi piatti d’autore.

Coltiva principalmente garganega, l’uva autoctona e della tradizione, allevata a pergola veronese e a spalliera. 40 ettari di vigne in zona Soave Classico, con una produzione di circa 350 mila bottiglie.
I terreni si trovano nelle UGA (unità geografica aggiunta) più vocate come Monte Grande, Foscarino, Ponsara, Croce, Froscà dove il terreno è vulcanico e, appena fuori dalla zona classica, sul Monte Bisson caratterizzato da terra calcarea. Nel 2001 ha acquistato un appezzamento a Tregnago chiamato La Morandina, a 500 metri di altitudine, con un terreno magro a scaglie bianche. Da queste vigne nascono dei Valpolicella più tenui nell'aspetto cromatico, dotati di intensa speziatura, con note vegetali e meno fruttate rispetto ai Valpolicella della zona Classica.

La degustazione si è svolta sotto il porticato della villa, con vista sulla Froscà. Graziano ci ha raccontato che durante i numerosi viaggi negli Stati Uniti vide costosi e ottimi vini bianchi neozelandesi venduti con tappo a vite. Ispirato da quanto visto, ha iniziato a testare negli anni il potenziale di questa chiusura giungendo alla conclusione che il colore e gli aromi fruttati vengono preservati più a lungo e in maniera più omogenea su tutte le bottiglie. Dal 2016 tutti i suoi Soave e qualche Valpolicella sono sigillati con tappo a vite. Negli ultimi anni ha dato il via anche al progetto SVITATI assieme ad altri quattro produttori italiani (Jermann, Walter Massa, Franz Haas, Pojer e Sandri) che credono nel potenziale della tappatura a vite e ne comunicano i punti di forza.

 

Soave Classico Doc Otto 2022
Porta il nome dello storico cane Border Collie tanto amato da Graziano. É il vino più simbolico della cantina, anche perché ne rappresenta l'80% della produzione totale.
Unicamente garganega, vinificata in cisterne di acciaio. Il profumo è piacevolmente floreale, con ricordi di gelsomino e biancospino; emergono inoltre note fruttate di limone e un finale erbaceo leggermente ammandorlato.
Al palato ha una notevole freschezza, residuo zuccherino molto basso e tanta sapidità.

Soave Classico Doc Otto 2019
Una lampante evidenza della longevità del Soave. Profumi di camomilla, pesca e susina; intensi sentori di idrocarburo e pietra focaia scalfita. Al palato grande pulizia e freschezza uniti alla morbidezza data dal lungo affinamento. Un vino dal perfetto equilibrio, con intense e pulite note evolutive, che regala grande piacevolezza; maturo e in uno stato di grazia.

Soave Classico Doc Staforte 2021
Selezione delle migliori uve dei vigneti in collina su terreni vulcanici. Garganega in purezza, fermentazione in acciaio e periodico batonnage delle fecce fini per 6-8 mesi.
Profumo intenso, complesso, frutti che ricordano il pompelmo e la mela golden, leggero sentore iodato. Al palato il vino è avvolgente; la freschezza e la sapidità sono importanti e unite alla piacevole morbidezza rendendo il vino complesso ed equilibrato.
Graziano lo definisce un perfetto vino da ostriche.

Soave Classico Doc Monte Grande 2021
70% di garganega appassita per un mese in pianta con la tecnica del taglio del tralcio effettuato alla prima luna calante del mese di settembre, con leggera disidratazione che concentra gli zuccheri e aumenta la complessità aromatica. 30% trebbiano di Soave, uva dalla marcata acidità che garantisce al vino un grande potenziale di invecchiamento. Affinamento per 10 mesi di una parte del vino in botti grandi da 30 hl.
Al naso un'esplosione di profumi: camomilla essiccata, frutta esotica ed erbe aromatiche come origano e timo.
Al palato è morbido e avvolgente, evolve rapidamente con una profonda sapidità, accenni a note di miele e a una lieve speziatura che ricorda il pepe bianco. Nel finale una leggera nota balsamica di menta piperita. Grande complessità e ottimo equilibrio, vino dal piglio internazionale.

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