Redazione
Agli inizi di agosto, nel giardino della Residenza Michelazzo di Sossano, si è svolta una serata molto particolare.
Gli ospiti e i loro parenti sono stati accolti nel parchetto allestito a ristorantino estivo per una degustazione di vini con cena e buona musica.
Attraverso una ricostruzione storica è stata illustrata la storia dei briganti che negli inizi dell’800 hanno messo a ferro e fuoco le strade di confine tra il vicentino e il padovano. Questi ladri avevano il loro covo in quello che tutti chiamavano “il buso”: una grotta ben nascosta sita sui colli euganei.
E proprio tale anfratto ha dato il nome alla cantina con cui è stato costruito il percorso enogastronomico: Il Buso dei Briganti. Gloria e Luciano Buson, i due appassionati proprietari, con l’aiuto del famoso enologo Vincenzo Mercurio hanno creato alcune autentiche perle che hanno accompagnato i piatti dell’intera serata.
Dopo l’aperitivo di benvenuto e le prime digressioni storiche è stato servito un antipasto con polipo scottato su salsa di avocato e papaya con crostino di pane e baccalà mantecato, accompagnato con un calice di Serprino. Locale, fresco e ottimo per stuzzicare il palato.
La canzoni dei DuoPhonic hanno allietato i presenti tra una portata e l’altra finchè il sole scendeva, il fresco iniziava timidamente a presentarsi a tavola e le luci dell’incantevole giardino creavano la giusta atmosfera per proseguire con le vicende dei briganti e delle loro feroci scorribande.
Tra un frequente agguato ed una pronta impiccagione i territori erano messi a dura prova, ma il vino in quel passato turbolento veniva sempre prodotto mentre nel nostro presente alla mise en place del risotto con scampi e cappesante è stato servito un Moscato giallo, secco e affinato otto mesi in anfora: l’autentico gioiello della serata. Un calice profondamente minerale e dai complessi profumi che ha suscitato stupore e domande a profusione.
Ma il ricevimento era ben lungi dall’essere terminato: di furfanti ottocenteschi ce n’erano ancora in abbondanza come di tesori da dissotterrare e storie sul “santone del buso”. Perché se prima lì c’era un covo di briganti poi si è fatto spazio anche un vecchio eremita che tutti andavano a trovare per porre domande e ricevere le sue benedizioni. Quindi tra il folklore e le storie popolari si sono avvicendati prima il salmone in crosta di zucchine su cicoria romana piccante e poi un delizioso tiramisù con le fragole. Ma non certo da soli: il primo con un blend di Chardonnay, Sauvignon e Moscato e il secondo con un profumatissimo Moscato Fior d’Arancio.
Una serata diversa dal solito, dove si sono fuse assieme storie dimenticate dei nostri territori, vini tradizionali reinventati per dare un tocco di freschezza e ottimi piatti. Un modo alternativo per avvicinare chi forse non conosce il nostro meraviglioso mondo o tutte le vicende moderne e antiche del nostro terroir.
A fine serata non sono mancate le domande, i bis, le richieste di approfondimento e uno scrosciante applauso peri cuochi della Residenza: Mauro, Alessandro e Josè. Veri coprotagonisti dell’evento.
Gli ospiti della residenza, i nostri amati nonni, erano felici. Forse la Wine Therapy non è una vera terapia, ma nella giusta misura ha portato un po' di gioia a tutti.
Alla salute dei briganti!
I vini serviti sono stati i seguenti
Prosecco DOC Millesimato 2022 - Cantina Buso dei Briganti
Serprino dei colli Euganei DOC 2022 - Cantina Buso dei Briganti
Anfohreus - Moscato Giallo 2021 - Cantina Buso dei Briganti
Scholè - Chardonnay, Sauvignon e Moscato Giallo 2022 - Cantina Buso dei Briganti
Fior d’Arancio Colli Euganei DOCG 2022 - Cantina Buso dei Briganti
Massimo Soccol