Daniele Adorno
È possibile scegliere un vino e centrare efficacemente un abbinamento enogastronomico basandosi solamente su produttori, più o meno noti, denominazioni ed annate? La risposta quasi mai potrà essere positiva, se non per professionisti del settore che possono far riferimento ad una enciclopedica memoria degustativa.
Quella che Matteo Bellotto, del Consorzio Friuli Colli Orientali, ha trasmesso con grande passione è l’idea di poter scegliere un vino partendo da un territorio e dalla sua geografia. Snocciolando con facilità e scioltezza impressionante grafici di concentrazione degli zuccheri, di pH, delle pendenze, delle esposizioni, delle curve di livello, delle altitudini e delle composizioni dei terreni per 5.200 vini e 60 vigneti riusciamo ad intuire senza troppo sforzo che tali informazioni, se ben sintetizzate, potrebbero permettere ad ogni avventore di individuare il vino giusto per ogni momento od abbinamento, rendendolo di fatto unico ed irripetibile, senza prezzo.
La conoscenza del territorio, oltre a quella dei vigneti, regala la possibilità di svariare tra vini più o meno pronunciati in freschezza, sapidità, tannicità, struttura e ogni altra caratteristica che potrebbe aumentare la piacevolezza di un’istante fugace. Con questa logica si capisce che non verranno mai più semplicemente degustati vini o denominazioni, ma si assaporeranno direttamente territori sempre unici come quello dei Colli Orientali del Friuli.
Zona della collina di Manzano, adiacente a Rosazzo, a sud-est di Udine
Area molto calda quindi con grandi accumuli zuccherini. Terroir composto da marna eocenica. Scopriamo un giallo paglierino scarico con note floreali, frutta ancora in maturazione ed un leggero sentore di vaniglia. Al sorso riconosciamo subito una grande freschezza, caratteristica della ribolla gialla, vitigno dalla buccia dura e resistente. Durante l’assaggio risulta tutto ben bilanciato e scaldandosi il vino nel bicchiere emergono note legate all'affinamento in legno. Il calore del vino si percepisce chiaramente e contribuisce alla sua struttura. La zona è madre di quanto abbiamo nel calice.
Ribolla Gialla Rosa Bosco 2021 - Azienda Agricola de Puppi
Zona sud-est
Calda ma con grande ventilazione. Siamo adiacenti al Bosco Romagno il cui terreno è composto da ponca pura, meravigliosa miscela di flysch di marne e arenaria con origine eocenica. Siamo in presenza di vigne tra i 25 e i 30 anni, già ben radicate ed integrate nel territorio.
Si mostra di un colore ancora paglierino scarico ma al naso stavolta percepiamo frutto maturo che ricorda albicocca, all’assaggio una grande intensità e tensione vibrante che dispiega nuovamente calore, ma rispetto al predecessore si riscontra una sapidità più marcata. La causa è da ricercare nel terreno composto da quarzi ed arenaria che permettono, oltre ad un’azione drenante delle acque piovane, anche il rilascio delle sostanze saline.
Friulano 2021 - Rodaro
Zona nord centrale verso Cividale in località Gagliano
Area decisamente più fresca che ci offre un Friulano dalla maggiore acidità nonostante una riserva del 2018. Al naso si trova complessità con netti delineamenti di mandorla tostata, miele di acacia, pesca gialla e crema di limone. Si intuiscono una macerazione non invadente e una fermentazione malolattica che rende il vino decisamente rotondo e pastoso.
Friuli Colli Orientali Doc Bianco Colle di Giano 2018 - Stroppolatini
Zona di Buttrio
Parte caratterizzata da alte temperature con grandi concentrazioni di zuccheri. Il vino proposto per scoprire la zona ha un colore rosso rubino con sfumature purpuree. Sentori di Corniola e mora selvatica. Robusto, leggermente tannico e di buona persistenza. Grande bevibilità e stile tipicamente friulano, dunque essenziale.
Friuli Colli Orientali Doc Refosco dal Peduncolo Rosso 2018 - Valle
Zona di Corno di Rosazzo
Rubino intenso e profondo. Piccoli frutti rossi maturi seguiti da profumi che ricordano marasca, incenso, legno, sottobosco e cioccolato fondente. In bocca è ampio, caldo, con tannini decisi. Sapido ed ancora di un’importante freschezza. Le note morbide nascono dall’evoluzione già compiuta, ma che può ancora protrarsi per diversi anni. Denso e carico rispetto al vino precedente, ancora una volta essenziale come un territorio che non è mai voluttuoso e ridondante.
Pignolo 2012 - Eugenio Collavini
Zona del comune di Nimis a nord di Udine
Il vino proviene dalle vigne più a nord in assoluto dei Colli Orientali da un'azienda con soli tre ettari di vigneti su terreni marnosi-arenacei. Le uve appassiscono in pianta ed il taglio del tralcio avviene durante una vendemmia molto tardiva causa una botrite che durante l’annata 2020 è soggiunta ad autunno avanzato. Grande freschezza oltre all'aspettata morbidezza rendono il vino assolutamente perfetto con cibi dalla tendenza dolce e con una certa grassezza. Da provare almeno una volta nella vita con il prosciutto di San Daniele.
Ramandolo Docg 2020 - Micossi