Daniele Adorno
Durante la serata del 19 Gennaio a San Giovanni Lupatoto non si è svolta una semplice degustazione di vini, ma un vero e proprio viaggio in una delle terre più antiche del mondo: la sola ed unica Cradle of the Humankind World Heritage. L’istrionica guida della serata, Guido Invernizzi, già noto a molti come appassionato relatore, ha ancora una volta infranto le barriere spazio temporali svelando sepolti legami di storia, letteratura, tecnologia, linguistica ed enologia, interconnettendo con audaci percorsi sinaptici Francia, Portogallo, Azzorre, Australia, Nuova Zelanda ed il Sudafrica, tema della serata.
Chi, per come me, ha avuto la fortuna di viaggiare per tutto il Sudafrica, ha visto riaffiorare vividi i ricordi della magica ed elettrizzante atmosfera che si respira in questa terra ancestrale i cui massicci ed altipiani risalgono a più di tre miliardi di anni fa. Di fronte alla natura immensa del Sudafrica anche quando si parla di animali si coniano termini come i “BIG FIVE” e con questo si capisce di essere in un paese diverso da tutti gli altri.
Da paesaggi mozzafiato così diversi tra loro con infinite tipologie di terreni, tutti ricchi di fossili, minerali e sostanze rare da cui si è generata la vita stessa, ci attendono grandissimi vini che sappiano emozionare e rispecchiare tutte le immense biodiversità presenti nel territorio.
Method Cap Classique Brut 2020 - Spier
Il vino è impeccabile offrendo alla vista un vivace paglierino chiaro ed un perlage fine e persistente. All’olfatto ammalia per tutti i sentori che sprigiona sempre perfettamente in equilibrio tra loro. Si riconoscono chiaramente scorza di agrume, mela, pesca, ribes, mirtillo ed in genere frutta rossa croccante, oltre a piacevoli note di fetta biscottata. Già al naso si avverte lo sprigionare di una invitante mineralità. Sapido con un finale di agrume che ci accompagna fino allo scomparire della persistenza. Rimane impressa nella memoria l’estrema pulizia di aromi e gusti che ricorda l’incontaminato profondo blu dei cieli sudafricani. 68% chardonnay – 32% pinot nero
Scaramanga White 2019 – Nabygelegen
Di un bel paglierino cristallino. Molto intenso al naso con sentori ben definiti di boisé che incuriosiscono fin da subito, seguite da ricordi di note di agrumi, frutta tropicale, un floreale nitido di glicine poi caramella al selz, vaniglia con tabacco in sottofondo ed un leggero sentore di pietra focaia. Ci aspettiamo grande sapidità ed infatti in bocca abbiamo una netta percezione di salato che produce una grandissima salivazione ed una grande pulizia nell’insieme. Lo sfondo dell’uso di legno regala più complessità senza andare a coprire quello che i vitigni e lo straordinario terroir di Wellington hanno da comunicare. 65% chenin blanc, 25% chardonnay e 10% verdelho.
211 Chenin Blanc 2021 – Alvi’ Drift
Appare subito nel bicchiere come un vino di grande struttura, dal brillante giallo paglierino. Al naso scorze di mandarino e pesca, frutta tropicale ed una bellissima mineralità carbonatica in forma polverosa con evidenti note di polvere da sparo che affascina e conquista immediatamente. La freschezza rende l’assaggio vivo e vibrante e la sapidità richiama continuamente alla beva rendendo il sorso molto appagante. Sicuramente un vino poliedrico che non teme i nobili rivali da Anjou in Valle della Loira, Francia. 100% Chenin Blanc
Chardonnay 2020 – Groot Constantia
Giallo paglierino intenso con lampi dorati ed una materia colorante viva e presente in quantità superiore a tutti i predecessori. Chiudendo gli occhi troviamo più di un'affinità con i blasonati Chardonnay della Côte de Beaune in Borgogna. Banana, frutti tropicali, agrumi, fiori gialli, una leggera vaniglia, burro, brioche, elegante tostatura di sottofondo e poi ancora pepe e tabacco da masticare che sovvengono sul finale. Come gli strumenti di un'orchestra sinfonica anche i sentori compaiono suonando la loro sinfonia in precisi e distinti momenti. Uno chardonnay magistrale e quasi didattico con una perfetta corrispondenza gusto olfattiva.
Sounds of Silence Pinot Noir 2020 – Oak Valley
Rosso rubino di una bellissima e vivace trasparenza. Al naso troviamo ribes, ciliegia, mora e lampone freschi. La spezia va a braccetto con la frutta. L’uso della barrique, ancora una volta, è perfettamente dosato andando a sfatare la convinzione di un uso eccessivo di legno fatto nel Nuovo Mondo. Al naso travolge con tanta piccola frutta rossa fresca appena raccolta che dona una bellissima freschezza, eleganza ed un finale di bocca nitido e definito.
Pinotage Coffee Chocolate 2020 – Diemersfontein
È il Pinotage più premiato del Sudafrica. Un bellissimo e vivido rosso rubino. Al naso rimaniamo travolti da chiari ed intensi sentori di ciliegia, prugne cotte, Pocket Coffee, torta Foresta Nera, caramello, tabacco da pipa, caffè, cioccolato fondente, note di grill e barbecue di carne rossa su uno sfondo mentolato. Grande struttura ed acidità che non rende mai sazi di continui assaggi. Sicuramente da eleggere come amico perfetto per pantagrueliche grigliate di carne. La fermentazione è stata completata in vasca con l’inserimento di assi di rovere francese da cui prende la sua tipicità.
The Chocolate Block 2020 – Boekenhoutskloof
Bel colore rubino limpido vivo. Si intuisce fin da subito una struttura importante. Spicca un aspetto floreale con una nota distinta di viola e lavanda e poi frutta con percezioni di mora, rovi, mirtilli, prugne mature, ribes nero e ciliegie, note mentolate miste a cioccolato che ricordano l’After Height e un delicato sottofondo terroso e di spezie. Un vino iconico del Sudafrica il cui accostamento con i grandi Syrah della Côte Rôtie o Tain-l’Hermitage non lo declassa ad una nobile copia, ma lo eleva ad una nuova identità pienamente rappresentativa della regione di Franschhoek. In bocca risulta quasi sapido, ma la sua struttura, e allo stesso tempo la delicatezza, lo rendono molto equilibrato ed elegante. 74% syrah, 10% grenache, 8% cinsault, 7% cabernet sauvignon, 1% viognier
Noble Late Harvest Sauvignon Blanc 2020 – Diemersdal
Più unico che raro. Sauvignon blanc botritizzato sulle colline di Cape Town. Dorato luminoso. Emerge chiaramente la scorza di arancia ed il pompelmo con il suo finale amaricante e poi frutto della passione, litchi, miele, noci, mandorle ed un leggero sentore muffato che chiude la sequenza di aromi. Sicuramente dolce ma con una freschezza che ne rinnova il continuo richiamo ad essere bevuto. Come tutti i vini della serata offre un'istantanea nitida, sempre a fuoco e perfettamente corrispondente di un immenso ed affascinante terroir già padrone dei mercati internazionali e di cui sentiremo parlare sempre più anche in Italia.