Vincenzo Monteleone
Torna a Piacenza Expo un appuntamento ormai diventato un cult per chi di vino vive e chi il vino ama: la Fiera mercato Italiano dei vini dei Vignaioli Indipendenti.
Nata nel 2008, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, conta oggi quasi 1500 soci e ha lo scopo di tutelare il mestiere del vignaiolo, rappresentandolo di fronte alle istituzioni e promuovendone la specificità.
Prendendo in prestito una definizione francese, potremmo definire i vignaioli FIVI, come “recoltant manipulant” vignaioli e vignaiole che curano le vigne, vinificano le loro uve, imbottigliano e curano personalmente la vendita del loro vino con il loro nome ed etichetta.
Tre giorni intensi di assaggi, masterclass a tema, nuovi incontri e amici ritrovati su un brusio di fondo di accenti, tintinnare di calici per brindisi in corsa e qualche tappo sfuggito di mano per la spinta di una spuma briosa che vuole farsi conoscere.
Quest’anno sono stati protagonisti quasi 900 produttori da tutta Italia, che ci hanno consentito di conoscere la loro storia, le peculiarità della tessera del mosaico nazionale su cui affondano le loro radici, sapere come è andata l’ultima vendemmia e, dulcis in fundo assaggiare il frutto del loro lavoro.
Incontrare di persona i produttori, in un contesto informale come la fiera FIVI, ha grande valore, perché un vino va oltre un'analisi organolettica per delinearne l’identità tecnica, ma rispecchia tutta la personalità di chi gli dedica la propria vita e la propria filosofia -anche di vita!- e allora si capisce qualcosa in più, il motivo di certe scelte e ripercorrendo mentalmente la degustazione…eureka! ecco perché!
La disposizione dei banchi d’assaggio, senza suddivisione regionale, suggerisce un percorso senza paletti per chi vuole farsi trascinare dalla curiosità; l’appassionato più metodico dovrà farsene una ragione e compiere qualche passo in più per seguire la sua lista dei desideri.
E allora via! Un’eclettica falanghina del Sannio che ama abbinamenti, un pinot nero dell’ Oltrepò Pavese, che non vuole sottostare al diktat della raccolta per sola acidità, un'albana oro di Romagna che matura su sabbie di conchiglie, un aglianico del Vulture che porta alla luce il pulsare della terra, un grillo di Sicilia che profuma di sale e mentuccia, una malvasia del Friuli che cresce caparbia sui sassi, un moscato reale di Trani che scalpita e non vuole essere solo dolce e tanto altro ancora.
Si riprende, quindi, la via del ritorno un po’ più ricchi di sapere, con qualche chicca da portare a casa -ebbene si, alla fiera FIVI si può anche acquistare- e il fermo proposito di recarsi di persona nelle cantine di cui ci si è innamorati.
Appuntamento all’anno prossimo, non prendete impegni: il 25/26/27 Novembre c’è la fiera FIVI!