Massimo Soccol
Il cielo sconfinato col suo turchese si perde nel mare mediterraneo, il saliscendi delle colline e delle pianure dipingono una terra piena di sorprese. Una terra sospesa tra cielo e mare, la Sicilia.
Venerdì 28 ottobre le sale AIS Vicenza si sono spalancate alle meraviglie di quest’isola famosa per i suoi porti, le sue città, le civiltà che l’hanno attraversata e per le molteplici declinazioni di un grande vitigno: il grillo.
Un vitigno giovane, derivato dal geniale incrocio tra il moscato d’Alessandria e il catarratto. Un frutto pregiato e versatile pensato dal Barone Antonio Mendola nel 1873 per valorizzare ancor di più il Marsala che di quelle terre ne è era l’incontrastato protagonista.
All’Hotel ViEst di Vicenza il nostro caro amico Vito d’Amanti, Sommelier e Docente AIS, nonché siculo Doc, ci ha cullato nella presentazione della sua terra e del suo amato grillo. Vito, da profondo conoscitore delle colline e dei borghi della sua isola natale, ha iniziato illustrandoci le origini del famoso Marsala: dalla sua scoperta da parte dell’inglese John Woodhouse che dopo averlo assaggiato decise di importarlo massicciamente nel Regno Unito rendendolo un fenomeno internazionale, fino alle ricerche e agli incroci condotti per ottenere vitigni che lo valorizzassero ancora di più.
Studi che hanno portato alla creazione di un vitigno dotato di una spiccata acidità che lo rende versatile come pochi altri. Nella degustazione sono state aperte sei bottiglie d’annata 2020 che hanno fatto respirare l’ampiezza olfattiva e gustativa di uno vino che si esprime al meglio sia nei liquorosi che negli spumantizzati ma anche nella vinificazione in acciaio o in legno. Non teme l’invecchiamento, si arricchisce con colori dorati e ambrati, si espande con fragranze delicate e profonde e rimane sempre piacevole alla beva.
La serata si è alternata tra aneddoti e racconti della magica “Isola del sole” e degustazioni con prodotti siciliani contaminati dal sapor veneto. Delizioso l’arancino al baccalà offerto dalla cucina del nostro Delegato provinciale Luca Grezzani in abbinamento con un calice di Metodo Classico Extra Brut della cantina Marco del Bartoli.
Poche ore, purtroppo sempre troppo poche, che ci hanno accompagnato nel cuore del Mediterraneo facendo vibrare l’intera sala nelle molteplici varianti di un vino in costante mutamento ed evoluzione. Un vino che farà parlare ancora molto di sé per tutte le sperimentazioni che sta vivendo e tutte le declinazioni con cui si lascia plasmare: un calice a tratti dinamico, poi versatile, ma alla continua ricerca di un instabile equilibrio.
La degustazione, sfruttando l’ampio orizzonte dei sei calici annata 2020, ha permesso alla platea di percepire al meglio le variazioni della grande complessità del vitigno: la sua sapidità sempre elegante, gli aromi di frutta fragrante con sfumature tropicali, la scorza d’agrume mista con le erbe aromatiche del territorio. Nel finale i due calici di bollicine d’annata 2018 hanno dato la sferzata finale ad una serata perfetta all’insegna della freschezza sia nei contenuti che nella beva.
Alla serata ha partecipato anche Vincenzo Vizzini, scrittore siciliano, che ha aiutato a pennellare ancora di più la serata col folklore della Sicilia presentando la sua ultima opera letteraria: un thriller ambientato in quelle terre tanto belle quanto misteriose.
Per concludere l’elenco delle bottiglie aperte:
Grillo di Sicilia Doc Tasca d’Almerita 2020 - Tenuta Whitaker Mozia Grillo
Grillo di Sicilia Doc Grillo del Barone 2020 - Barone di Serramarocco
Grillo di Sicilia Doc La Luci 2020 - Baglio del Cristo di Campobello di Licata
Grillo di Sicilia IGT Kados 2020 - Duca di Salaparuta
Grillo di Sicilia Doc Carolina Merengo 2020 - Feudi del Pisciotto
Grillo di Sicilia Doc Grappoli del Grillo 2020 - Marco de Bartoli
Grillo di Sicilia Extra Brut Cristo di Campobello 2018 - Baglio del Cristo di Campobello di Licata
Grillo di Sicilia Extra Brut Terza via 2018 - Marco del Bartoli