Francesco Mancini
Italiani paese di “pallonari” e commissari tecnici. Qualcosa a che fare con il vino? In effetti sì. È successo al De gusto di Sagrogna il 4 novembre, in una serata inedita con un titolo dal chiaro riferimento alla massima competizione calcistica europea per Club: la Champions League delle Bollicine, per i meno giovani la vecchia Coppa dei Campioni.
Invece di Milan, Paris Saint Germain, Real Madrid, a sfidarsi per la vittoria finale erano Franciacorta, Champagne, Cava, Trento doc e altri metodi classici europei.
Arbitro e ideatore della Champions League delle Bollicine il trentino Michele Girelli. A contendersi la vittoria sono stati dieci metodo classico di tutta Europa: due gironi da tre degustazioni, e poi la finalissima per decretare il campione d’Europa delle Bollicine, tutto rigorosamente alla cieca.
Ma come si fa a fare gol? Sono gli ospiti stessi, nonché i partecipanti al gioco che, assaggiando tutti i campioni alla cieca, hanno votato lo spumante che più li ha emozionati e ha fatto breccia al loro palato con uno o due gol. Passano il turno ovviamente gli spumanti che ottengono il maggior punteggio.
Ma le sorprese non finiscono qui. I partecipanti hanno in mano anche una schedina da giocare: la logica è quella del totocalcio, come ricorderanno con nostalgia quelli con qualche capello bianco in più; sostanzialmente si scommette sui risultati che porteranno al campione dei metodo classico europeo della serata.
I primi sei classificati saranno omaggiati da una bottiglia di vino. Il primo classificato da una bottiglia più rara.
Non è difficile rompere il ghiaccio, sono tutti in fibrillazione e non vedono l’ora di avere nel calice i luminosi nettari per capire da quale zona o territorio provengano.
È curioso sentire il bisbiglio crescente e qualcuno che, naso nel calice e occhio attento a scrutare ogni sfumatura di colore, inizia a lanciarsi: < Questo è sicuramente Champagne, lo riconoscerei in mezzo a mille> oppure: < Non vedi il perlage e la luminosità? Con questa freschezza non può che essere un Trento doc>. In realtà non è così semplice come potrebbe sembrare e le sorprese arrivano quando Girelli svela i risultati delle prime due batterie.
In finale volano Champagne, Franciacorta, Trento doc e Cremant. Scontro tra titani.
Nel secondo round si cerca anche la strategia per vincere e capire quale sarà la bollicina che farà breccia. La posta in gioco fa gola a molti. Nessuno ci sta a perdere e si comincia a vedere qualche gruppetto che si allea per tentare un “biscottone”. Michele da bravo arbitro sorveglia.
Dopo aver interrotto la degustazione con due portate servite dal ristorante, che aiutano ad assimilare gli assaggi, tutti gli occhi sono puntati al gran finale. La sfida ha ormai fatto presa tra gli ospiti e wine lovers presenti.
Riusciamo ad apprezzare gli spumanti due volte: prima alla cieca e poi con le spiegazioni e informazioni che ci dà Michele riguardo a quello che stiamo bevendo, confermando o smentendo tutte le ipotesi fatte di fronte al calice anonimo.
Il vincitore finale, favorito di diritto, è infine il re dei Metodo Classico: lo Champagne. Un epilogo combattuto con il Trentodoc e a seguire Cremant e Franciacorta.
E tra gli ospiti chi ha indovinato la sequenza corretta?
Vince Roberto Da Vià, che riceve in premio un prezioso Tokaji ungherese 5 puttonyons. È raggiante e lo alza al cielo come capitan Chiellini sollevò la Coppa Europa lo scorso anno.
La formula innovativa proposta da Girelli ha avuto sicuramente un’ottima risposta da parte dei soci e wine lover bellunesi. Oltre a mettersi in gioco, si sono sentiti al centro del gioco stesso, creando un clima euforico ed effervescente. Tutti hanno cercato dapprima di capire quali bollicine stessero degustando, poi di intuire quale vino, tra quelli assaggiati, avrebbe ottenuto il favore dei partecipanti.
Un modo nuovo di comunicare il vino: divertente, interattivo e, in qualche modo anche competitivo. In una parola: vincente.
Degustazione Champions League delle Bollicine:
Domaine Jean Vullien Crémant de Savoie
Bellaveder Trentodoc Riserva brut naure 2018
Peres Balta Nature S.A.
Mosnel Franciacorta Brut S.A.
La maison Huiban Blanc De Noir brut NV
Loimer extra brut reserve
I finalisti:
Mosnel Franciacorta Pas Dosé S.A.
Maso Martis Trentodoc Riserva Dosaggio zero 2018
La maison Huiban Cuvée de Dames Clanche brut NV
Domeine Eric Thill Crémant du Jura Cuvée Adrian 2016