Wine Experience
Dalla redazione
martedì 8 novembre 2022

Orchestra di metodo classico

Note d’autore e Campioni di Ais Veneto per raccontare le bollicine italiane

Marco Gallinaro


Serata di gala giovedì 13 ottobre al Novotel di Mestre, per una sera trasformato in sala da concerto. Tavoli rotondi al centro della sala, mise en place delle grandi occasioni ed un vero e proprio palcoscenico hanno accolto gli incuriositi ospiti, molti dei quali per l’occasione addirittura in abito da sera.

Protagonisti della serata sei spumanti metodo classico, ognuno dei quali ha rappresentato una ricercata quanto originale espressione del proprio territorio.

A guidare le degustazioni i Campioni della Scuola Concorsi di Ais Veneto, magistralmente diretti (è proprio il caso di dirlo) da Graziano Simonella, recentemente confermato nel ruolo di Responsabile Nazionale Servizi: Michele Manca, il neo-eletto Miglior Sommelier del Veneto 2022, Lorena Ceolin delegato di Venezia nonché ideatrice dell’evento, Francesca Penzo, miglior sommelier del Veneto 2017 e Cristian Maitan, miglior sommelier del Veneto 2018.

Ciascun vino è stato, inoltre, raccontato anche in musica. Sul palco, infatti, una chitarra, un pianoforte e un violoncello hanno abbinato a ciascun calice un brano capace di esprimerne al meglio caratteristiche e qualità scelto per noi dal maestro Stefano Medici, Direttore dell’Accademia della Musica di Padova.

Un tintinnare di calici e note, insomma, capace di regalare emozioni per occhi, cuore e palato.

VSQ, Rosè Metodo Classico Brut - Monsupello - pinot nero 100%

“Una ragazzina dai grandi occhi vispi”, cosi Michele Manca inizia a descrivere questo vino dal colore ramato che crea scompiglio nel bicchiere con la briosità delle sue bollicine. Il profumo è seducente e spazia dalla rosa canina alla salvia al pepe bianco alle note di frutti rossi. Il sorso è verticale, sbuffa energia e freschezza grazie ad un’acidità a dir poco conturbante.

L’abbinamento non poteva che essere un energico e suadente “Tango del Sol”, eseguito dalla chitarra del maestro Stefano Medici.

Archè18 Metodo Classico Extra Brut - RosaRamo - raboso 100%

“Un vero e proprio cavallo di razza”, così Cristian Maitan definisce il Raboso del Piave, protagonista del secondo calice. Uno spumante originale e ricco di personalità che si presenta lucente nel proprio abito color rosa antico. Arancia sanguinella, melograno, melissa e una lieve nota di nocciola i profumi di questo spumante che entra di volume al palato con franchezza e sapidità

Un “raboso in abito da sera” verrebbe da dire, capace di coniugare, un po’ come l’Auriga di aristotelica memoria, una doppia natura, dotta come il pianoforte ma al contempo prosaica come la chitarra. Eleganza ed energia dunque, magistralmente rappresentate da una “Composizione per chitarra e pianoforte” di Jean Jacques Annaud dal ritmo saltellante.

Emilia Igt Bianco, Punto Zero Metodo Classico Brut Nature - Tenuta Pederzana - trebbiano romagnolo e trebbiano modenese 60%, pignoletto 40%

Lorena Ceolin, ci porta in Emilia per raccontarci la storia di un vigneto di oltre cent’anni dove convivono ceppi di Trebbiano Romagnolo, Trebbiano Modenese e Pignoletto. Il colore, luminosissimo, vira verso i toni dell’oro antico, l’impatto olfattivo è composto e delicato e rimanda a note di frutta tropicale, ananas, erbe officinali e fiori essiccati. Il sorso, delicato, apre con una nota sapida che tuttavia lascia presto il posto ad una chiusura  piacevolmente amaricante.
L’eleganza ed il fascino a tratti decadente di un vigneto antico ed il susseguirsi di sensazioni dolci e amare ricondano senza dubbio il vivace mulinare delle foglie d’autunno, magistralmente evocate al pianoforte dalla composizione “Foglie Danzanti” di Stefania Todesco

VSQ, Bianco Metodo Classico Dosaggio Zero 2015 - Erpacrife - erbaluce, cortese, timorasso e moscato bianco

Francesca Penzo sceglie di raccontarci il “suo” Piemonte attraverso una bollicina insolita nata dall’unione di quattro tra i vitigni a bacca bianca più rappresentativi di questa regione. Il risultato, poliedrico, unisce la dolcezza e l’aromaticità del Moscato, la leggiadria gentile del Cortese, l’energia scattante dell’Erbaluce e la struttura e la potenza del Timorasso.
Per rappresentare in musica questo calice è stato scelto “Il cigno” di Camille Saint Saens, dove il pianoforte conferisce struttura e sorregge il tocco ora vibrante ora più dolce del violoncello.

VSQ, Metodo Classico Brut Millesimato 2016 - Monsupello  - pinot nero 90%, chardonnay 10%

Con Graziano Simonella torniamo all’azienda Monsupello e all’Oltrepò Pavese, questa volta nella versione brut millesimo 2016. “Il Pinot Nero è un vitigno femminile, delicato e sensibile che, se trattato coi guanti come in questo caso, sa eccellere”. Il giallo paglierino si veste di nuances dorate, con lampi di luce vivida. Deciso e strutturato, grazie a sessanta mesi sui lieviti, presenta note di pesca gialla quasi in confettura, crema pasticcera e buccia di cedro candita.

Proprio per sottolineare la femminilità di questo vino è stato scelto il violoncello, lo strumento il cui timbro ricorda di più la voce umana con il suadente “Preludio alla Suite per violoncello” di J.S. Bach.

Daunia IGP Bombino Bianco,  D’Araprì RN Metodo Classico Brut 2018 – d’Araprì - bombino bianco 100%

Il calice di chiusura viene affidato nuovamente a Michele Manca che questa volta ci accompagna in Puglia, tra i vitigni di bombino bianco dell’azienda D’Araprì. È uno spumante del Sud, lo si riconosce dalla struttura, dalla potenza. I profumi sono fini e complessi, con note di pasticceria, cioccolato bianco, pepe e salvia oltre a note agrumate di cedro. Il sorso è elegante, diretto e pieno con acidità ed eleganza e rotondità.

La complessità nel calice si ritrova anche nell’abbinamento musicale, dove tutti e tre gli strumenti hanno eseguito il brano “In una giornata di sole” del maestro Stefano Medici.

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