Catia Nassi
Non riesco a ricordare quante volte ho rimandato la mia iscrizione ad un corso AIS per diventare sommelier. Ogni volta che accedevo sul portale AIS, individuato il corso con il giorno e l’orario che più mi sarebbero stati agevoli, non riuscivo mai a cliccare per iscrivermi. Cercavo sempre una possibile scusa per rimandare, per glissare questo appuntamento.
Con il passare del tempo, accresceva sempre più in me il desiderio di diventare sommelier, ma con il timore di non riuscire a comprendere e di avere la giusta predisposizione.
Sommelier, che parolona!
Passando un po’ di anni dal mio diploma cerco di pensare a cos’era dovuta tutta questa attrazione per un ruolo che non mi apparteneva professionalmente. Forse, per quel rimando infantile in cui i miei ricordi erano puntualmente cadenzati da damigiane ricolme di vino, travasi casalinghi e imbottigliamenti di scoppiettanti bottiglie.
Ancora oggi effettivamente mi sembra di sentire il botto che, con il rialzo delle temperature, causava lo scoppio degli “spumanti fatti in casa”!
Allora che fare? Non mi restava che capire, scoprire e conoscere visceralmente questa misteriosa, quanto amata bevanda ed è arrivato il grande giorno: ho cliccato per inviare la mia iscrizione. Quanta emozione, quanti dubbi e perplessità, fino al giorno in cui ho partecipato alla prima lezione. L’incontro con relatori e assistenti è stato subito caloroso, di grande disponibilità e umanità. Nell’aria c’era un clima di aggregazione, di tacita coesione tra persone unite e stupite da una grande passione: il vino.
Con il passare del tempo, le lezioni, gli eventi, le visite nelle aziende vitivinicole si sono susseguite con la pratica costante di degustazioni sempre più varie e complete con approfondimenti sul nostro bel paese, quindi dell’Europa, per poi finire in giro per il mondo.
Da quel clic è trascorso un bel po’ di tempo, la mia curiosità si è trasformata in insaziabile vocazione di conoscenza ed approfondimento; ogni giorno mi ritrovo ad essere più motivata e appagata nella ricerca di nuove emozioni e sensazioni percepite negli assaggi dei vini, che si rivelano con espressioni incisive dai poetici sorsi, congedandosi con interminabili echi di profumi, sentori, refoli, tratti e note di quanto viene trasmesso dalla terra alla vite.
Con questa breve pagina di diario vorrei augurare un buon inizio a chi ha deciso di intraprendere questo percorso, supportati da tutti i miei colleghi di Ais Veneto.