Enrico Trentin
Il 10 Giugno abbiamo avuto l’occasione di partecipare alla prima edizione di GARDA WINE STORIES, organizzata dal Consorzio Garda Doc: all’apertura una conferenza stampa e successivamente banchi di assaggio per la presentazione ufficiale della denominazione per l’anno 2022.
L’evento si è svolto presso l’esclusiva location Dogana Veneta di Lazise, edificio risalente al 1300, che affaccia direttamente sulle rive del Lago di Garda.
La Doc Garda nasce nel 1996, si estende sulla stessa area di 10 denominazioni storiche che accerchiano il Lago di Garda, dalla Riviera Valtenesi ai Monti Lessini.
La denominazione punta principalmente sull’elevata qualità dei vini, ma anche sulla potente bellezza del Lago di Garda, artefice della condizione pedoclimatica dei territori che lo circondano, meta turistica internazionale conosciuta e importante elemento per il marketing della denominazione.
Gli ettari vitati destinati alla produzione dei vini Garda Doc negli ultimi anni sono cresciuti fino a 1.839 ettari, con una produzione di 20 milioni di bottiglie, perlopiù vini varietali, ma anche spumanti, sia metodo classico che charmat, inseriti a disciplinare nel 2016.
I vitigni sono prevalentemente a bacca bianca come garganega, trebbiano, chardonnay e pinot grigio, mentre tra le uve a bacca nera troviamo corvina, marzemino, merlot e cabernet sauvignon.
Vista l’opportunità di avere in degustazione la varietà di questa denominazione, condividiamo qualche nota.
Come primo assaggio lo spumante della cantina Baroldi Diego, metodo classico 24 mesi di chardonnay extra brut: perlage fine, colore brillante, intenso al naso con note di frutta croccante ed erbe aromatiche. Secco e di buona piacevolezza, con molta freschezza e la giusta mineralità.
L’azienda Pratello con Donna Caterina, 95% chardonnay e 5% erbamat, metodo classico brut. Un calice che profuma di erbe di campo con un palato che spicca per freschezza e sapidità.
Il loro Riesling minerale, fresco e fine.
Perla del Garda presenta un Blanc de Blancs spumante metodo classico, 60 mesi sui lieviti di chardonnay extra brut: veste giallo dorata, profumo intenso di pasticceria e crema pasticcera. Palato corposo, morbido, con ottima freschezza e persistenza. Notevole per accompagnare piatti strutturati.
Cantina La Pradina con Cuvée Maison di chardonnay e pinot nero: dotato di profumi intensi ed eleganti di mela, fiori bianchi e crosta di pane. Grande l’eleganza del sorso, la sua spiccata freschezza e la finezza di una bollicina intrigante.
Villa Cordevigo presenta uno Chardonnay 2020 dove prevale la frutta matura e accenni di fiori bianchi. Morbido ed elegante da bere con piacevolezza.
In conclusione l’atipico Pinot Grigio di Santa Sofia, Le Calderare: un calice beverino dove la frutta spicca al naso, seguita da percezioni minerali. Palato fresco, abbastanza morbido e fine, per un piacevole aperitivo vista lago.