Sandra Bertelle
Quale Vernaccia?
Sono numerosi i vitigni che portano questo nome. Un nome che trae origine dal termine latino vernaculum, traducibile “del luogo”; vitigni dunque autoctoni delle zone in cui sono coltivati. Troviamo infatti la Vernaccia di Oristano, di San Gimignano, la Vernatsch (altrimenti nota come Schiava) in Alto Adige, la Vernaccia di Pergola, la Vernaccia Nera Grossa (Matelica e Cerreto d’Esi), la Vernaccia Trentina, la Vernaccia di Serrapetrona. Coltivata nell’entroterra maceratese, quest’ultimo è un vitigno a bacca nera, con cui viene prodotto, oltre a un rosso fermo, anche uno dei pochi spumanti rossi, nelle versioni secco e dolce.
L’unicità dello spumante rosso di Serrapetrona risiede nelle tre fermentazioni che concorrono alla produzione. Circa una metà dell’uva subisce la prima fermentazione alcolica da cui si ottiene il vino base. Il resto del raccolto viene fatto appassire nei fruttai per tre mesi, prima dell’innesto della seconda fermentazione. Il mosto ottenuto dalle uve appassite è aggiunto al vino base e verrà sottoposto a spumantizzazione in autoclave (terza fermentazione).
Tre fermentazioni per un vino unico!
Nella serata evento del 27 maggio (c/o Hotel Best Western Plus Galileo Padova) Francesco Marcantonini, responsabile vendite e marketing, ci farà conoscere la famiglia Quacquarini, il territorio di Serrapetrona e la Vernaccia Nera.
Viticoltori dal 1958, con 35 ettari vitati a Vernaccia Nera, i Quacquarini sono i maggiori produttori di Vernaccia Serrapetrona DOCG, nel rispetto della tradizione e con estrema cura dell’ambiente,
Il nostro relatore Giuseppe Conte ci accompagnerà nella degustazione delle versioni secca e dolce della DOCG, di due vini fermi e dello spumante prodotto da uve selezionate e dedicato al fondatore dell’azienda, Alberto Quacquarini.
A completare la serata, assaggeremo i prodotti artigianali della Dolciaria Quacquarini.
Avremo l’opportunità di degustare prodotti identitari di un piccolo territorio, rappresentativi di uno stile esclusivo, che si riveleranno piccole gioie per il palato.