M. Margherita Favaro'
Visitare una città non è solo andar per musei, ammirarne le opere d’arte, valutarne l’architettura, ma è anche passeggiare tra i vicoli alla scoperta di nuovi scorci e nuove prospettive, è vivere la quotidianità della spesa al mercato, del chiacchiericcio sotto ai portici, dell’”ombra” nelle osterie.
Treviso, così ricca di acqua da ricordare la vicina Venezia, è tutta raccolta dentro alle sue mura, vive tra i dipinti dell’urbs picta, nelle piazze e tra i locali del centro e della pescheria.
Scoprire una piccola città come Treviso è anche svelare il fascino di cose antiche, custodito nelle insegne dei locali del centro: le Beccherie, il Canevon, l’Antico Pallone, l’Oca Bianca, il Dazio, solo per citarne alcuni, sono nomi che sembrano calati al giorno d’oggi direttamente da l’età di mezzo, quando per entrare dentro alle mura cittadine bisognava pagare la famosa gabella.
Ma Treviso è il suo tiramisù che travalica la storicità per diventare leggenda. Innumerevoli illustri personaggi ne reclamano la paternità, ma la mater certa è sempre l’urbe trevigiana.
Treviso è i suoi panini con la porchetta, trevigiana ovviamente, coscia di suino arrostita con la sua cotenna, tenuta a battesimo da Ermete Beltrame nella birreria che si trovava proprio sotto al Palazzo dei Trecento.
Treviso è il suo radicchio tardivo, un fiore striato che in autunno sboccia in Piazza dei Signori.
Treviso è la mozzarella in carrozza della Gigia, untuoso delirio di puro piacere.
Treviso è il Prosecco, che scorre in centro come un fiume spumeggiante insieme al Sile, al Cagnan e al Botteniga.
Lo spirito di Treviso, che è stato sublimato nella meravigliosa opera cinematografica di Pietro Germi, “Signore e Signori” del 1966, è quello dei suoi abitanti. Più di cinquant’anni anni sono passati, ma l’animo dei trevigiani è ancora quello, intatto e cristallizzato nel carattere gioioso, ironico e provocatorio della città che, a ragione, è definita iconicamente “marca gioiosa et amorosa”.
Durante il week end dedicato alla manifestazione Vinetia Tasting sarà possibile visitare il centro di Treviso accompagnati da Edi Conson, guida turistica e sommelier .
il Tagliando Ristoro allegato al biglietto di partecipazione alla manifestazione offrirà inoltre l’opportunità di un piccolo ristoro nelle osterie aderenti alla manifestazione tra calici di vino e cicchetti tipici della tradizione trevigiana.