Sandra Bertelle
"E ci dispiace per gli altri", come dice la vecchia canzone; ci dispiace per quelli che non hanno potuto partecipare alla serata-evento dedicata agli champagne di Villa Elena. In degustazione sei delle quindici cuvée prodotte da Cooperative Vinicole de Germigny Janvry et Rosnay sotto i marchi Prestige des Sacres e Champagne de l’Auche. È una cooperativa attiva da circa sessant’anni nella montagna di Reims; raccoglie e vinifica le uve conferite da 132 soci operanti su 134 ettari vitati, prevalentemente a bacca nera (Pinot Noir e Meunier).
La parola più ricorrente della serata è stata “emozione”.
L’emozione con cui il patron Ezio Pasqualetto ha ripercorso la sua carriera di imprenditore; l’emozione e il cuore che hanno pervaso il racconto della signora Paola Furlan; l’emozione con cui abbiamo seguito la degustazione guidata da Graziano Simonella. La stessa emozione con cui, nel nostro privato, associamo il calice di champagne ad una circostanza festosa, come ha ricordato nell’introduzione il delegato di Padova, Alberto Romanato.
Con competenza e con linguaggio chiaro anche per i non esperti, Paola Furlan ha esposto nozioni di enologia e viticoltura, e le ha correlate alla storia e alle tradizioni della Champagne.
Ha punteggiato la relazione di aneddoti e curiosità, sulla base di conoscenze acquisite grazie alla prolungata permanenza nella regione e alla collaborazione diretta con i vigneron.
Ci ha insegnato, per esempio, che l’ora della vendemmia arriva tradizionalmente a cento giorni dalla fioritura, che il grappolo di Pinot deve il nome alla forma di piccola pigna. Si tratta di cultura popolare tramandata insieme con le tecniche e rispettata anche dal progresso e dalle nuove tecnologie.
I calici hanno accolto:
È stata una serata tra appassionati, tra amici, intensa e divertente fino alla sciabolata finale di tre magnum Blanc de Noirs Cuvée Selection (il quarto vino degustato) ad opera del maestro Ezio Pasqualetto.