Daniele Adorno
Una nuova serata di approfondimento, questa volta dedicata alla DOC Custoza, si è svolta giovedì 10 febbraio presso SHG Hotel Catullo di San Martino Buon Albergo.
Alla chiamata della delegazione di Verona, il pubblico dei wine lovers ha risposto con un tutto esaurito ancora tre settimane prima dello svolgersi dell’evento.
Tra gli ospiti presenti possiamo citare il relatore Eros Teboni, miglior sommelier mondiale al concorso WSA del 2018, Costantino Gabardi, narratore enogastronomico, esperto gourmet e degustatore internazionale, Roberta Bricolo, Presidente del Consorzio di tutela del vino Custoza, ed ancora i produttori, Giuliano Fasoli dell’Azienda Agricola Tamburino Sardo, e Franca Nerozzi dell’Azienda Agricola Le Vigne di San Pietro.
Il Custoza è un’area di 1.400 ettari dedita da 50 anni all’assemblaggio di differenti uve, che sotto questa denominazione è divenuta una vera e propria arte. Si possono contare 500 viticoltori e 60 vinificatori, nonchè la presenza di cantine sociali che hanno svolto un importante ruolo per l’evoluzione di questa DOC storica. In questo territorio trovano dimora principalmente vitigni autoctoni a bacca bianca, tra cui quelli maggiormente coltivati sono: trebbianello (biotiopo locale del tocai friulano), garganega e fernanda (clone locale del cortese). L’identità del Custoza è l’essenza stessa del suo taglio grazie alle uve autoctone sopra citate.
Come evidenziato dalla Presidente Roberta Bricolo “L’obiettivo del consorzio è quello di farsi portavoce di un unico valore, che racchiuda tutte le diverse sfumature interpretative date dai produttori, creando quello che per noi è un vino unico nel suo genere”. Le condizioni pedoclimatiche riassunte nelle colline moreniche, nella vicinanza del lago di Garda con le sue correnti d’aria, venti e brezze spesso puntuali, ma alcune volte imprevedibili, le Prealpi gardesane con il massiccio montuoso del monte Baldo, contribuiscono a tracciare i caratteri tipici del Custoza quali: freschezza,sapidità, leggera aromaticità e considerevole bevibilità congiunta a un facile abbinamento.
Quello che ha sorpreso maggiormente tutti i presenti è stato constatare che il Custoza possiede anche delle grandi capacità di affinamento nel tempo. A dimostrazione di ciò è stata emblematica, nella parte finale della serata, una degustazione verticale di Custoza Superiore DOC, dal 2020, attraverso il 2018, 2016, 2015, conclusa con un assolutamente strepitoso 2013, la cui leggera riduzione protettiva gli ha donato una finezza estetica quasi iconica.
L’incalzare ed il rimbalzare di sensazioni ed emozioni gustative ed immaginifiche, rese quasi tattili dalle voci narranti di Costantino Gabardi ed Eros Teboni, hanno suscitato un appassionato interesse e dibattito da parte di tutto il pubblico, come mai ci si sarebbe aspettati da un vino proveniente da un territorio a noi così vicino e, proprio per questo, a volte ingiustamente dimenticato.
Dopo un tale consenso e grande richiesta, non mancheranno approfondimenti specifici in ulteriori eventi dedicati al Custoza nel corso dell’anno.
I vini in degustazione:
Costantia 2020 Custoza DOC Azienda Agricola Villa Medici
Mael 2020 Custoza DOC Corte Gardoni
San Michelin 2020 Custoza DOC Gorgo
Custodia 2020 Custoza Superiore DOC Cantina di Custoza
La Guglia 2020 Custoza Superiore DOC Tamburino Sardo
Cà del Magro 2020 Custoza superiore DOC Monte del Frà
Campo del Selese 2018 Custoza Superiore DOC Albino Piona
Elantio 2016 Custoza Superiore DOC Menegotti
San Pietro 2015 Custoza Superiore DOC Le Vigne di San Pietro
Amedeo 2013 Custoza Superiore DOC Azienda Agricola Cavalchina