Maria Grazia Melegari
Roberta, Cristina e Giuseppe Fugatti nella pubblicazione “Terra di (non) confine” raccontano la centenaria storia di famiglia, presupposto delle scelte che li vedono oggi tra i più espressivi interpreti del territorio della Valdadige, con Enantio, Pinot Grigio e Riesling. Alla gamma si è di recente aggiunto un particolare vino bianco prodotto da solaris, una varietà PIWI selezionata nel già nel 1975 dall’Istituto Enologico di Friburgo, incrociando Merzling con 6.493 Gm.
“Nel 2005, ero in Mosella per scegliere barbatelle di riesling” racconta Cristina Fugatti, “ e ho conosciuto questa varietà resistente che inizialmente mi ha incuriosito più sotto l’aspetto viticolo che enologico”. La curiosità ha portato frutto perché Cristina passa all’azione, piantando un ettaro e mezzo circa di solaris a 400 metri, sulle pendici del Monte Baldo. Così nasce il Repanda, prodotto in 10.000 bottiglie e giunto alla sua seconda annata.
Diserbo meccanico e trattamenti vicini allo zero sono il nucleo di un progetto di sostenibilità più ampio: la bottiglia a basso peso ha un’etichetta in carta riciclata certificata, usata anche per il sigillo che sostituisce la capsula, il tappo è derivato dalla canna da zucchero ed è biodegradabile. Il curioso nome del vino, poi, deriva da una pianta endemica che è stata scoperta recentemente, come sottospecie botanica unica, sul Monte Baldo: la Guenthera Repanda Baldensis. Le uve, raccolte a mano, vengono diraspate e la fermentazione e maturazione avvengono in acciaio, con frequenti follature. Brillante giallo paglierino intenso con riflessi dorati, colpisce l’olfatto con netti ricordi di ginestra, mango e pesca gialla, ravvivati da un tono lievemente iodato, note che si amplificano nella sapida verticalità del sorso che bilancia la solida struttura. Finale persistente su toni agrumati e balsamici. Ottimo con coniglio in fricassea o una calamarata con crostacei.
Prezzo: 15,00 euro 750 ml
Roeno
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