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Dalla redazione
martedì 9 novembre 2021

Planeta Sicilia: un viaggio gustativo

Gianni Degl' Innocenti


Mercoledì 29 settembre, a Treviso, si è tenuta una serata di approfondimento del territorio siciliano con l’azienda Planeta, promotrice del processo di rinnovamento della viticoltura sicula. Santi Planeta, il titolare, e Sandro Di Carlo, collaboratore dell’azienda, hanno illustrato, chi da remoto chi in presenza, le varie sfaccettature dei prodotti aziendali. La degustazione, condotta anche da un ottimo Vito d’Amanti, si è articolata nell’analisi di sei vini dei cinque territori dove sono dislocate le diverse cantine dell’azienda.

Sei anche i vitigni utilizzati, uno internazionale, lo chardonnay, uno regionale, il nero d’Avola e quattro vitigni locali in relazione ai vari areali interessati, veri e propri territori di elezione di ognuno di essi. 

È stato un viaggio gustativo impostato, nella sequenza, più all’itinerario attraverso la Sicilia da occidente fino alla parte nord orientale, piuttosto che a una sequenza logica di servizio dei vini per colore o struttura. 

MENFI - Terebinto – Menfi Doc, 100% grillo – suoli argillosi calcarei. Colore tra il paglierino e il dorato. Registro aromatico di gradevole freschezza. Fiori di zagara, macchia mediterranea, assenzio e puddara (fieno selvatico), ananas maturo e note tostate in un contesto di spontanea freschezza agrumata. Al palato si propone con attacco morbido e glicerico, con impronte minerali, per poi distendersi in una tensione tesa e fresca che conduce il sorso a un finale ammandorlato e gessoso.

MENFI – Sicilia Menfi Doc Chardonnay, 100% chardonnay -  Color oro vivace e luminoso. Alquanto intenso l’impatto olfattivo. Decisi i profumi di vaniglia, nocciola e burro, tra spunti di gelatina di limone, cedro candito e resine a rivestire un plateau di frutta esotica come papaia e banana. All’assaggio spicca per morbidezza e sapidità, di centro bocca caldo e intenso, sfuma su note di vaniglia e frutta secca in lontane reminescenze di cognac, prolungate da una diffusa mineralità.

VITTORIA – Cerasuolo di Vittoria Docg, 60% nero d’Avola, 40% frappato – suoli marino calcarei. Color porpora dai riflessi amarena. Fragrante nei suoi profumi di melograno, marasca e ciclamino. E ancora lampone, ribes e amaricanti note di rabarbaro e china in uno speziato che richiama il pepe nero e la noce moscata. Il sorso si sviluppa fresco e lineare, succoso nella dinamica, sfociando in un finale giustamente tannico con ritorni fruttati di bacche nere. 

NOTO- Santa Cecilia Noto Doc, 100% nero d’Avola – suoli calcarei. Intenso quasi impenetrabile nel suo bel rosso rubino dalle sfumature granato. Ampio il panorama olfattivo di rose e viole, prugna matura e confettura di ciliegie, per poi aprirsi in una complessità speziata e balsamica che stempera la maturità del frutto. Anice stellato, carruba, arancia amara e pomodorini secchi, quindi note amaricanti di erbe officinali. All’assaggio denota tutta la sua importante struttura e morbida polposità, contratta solo dalla rilevante trama tannica, giovane e virile che non frena la persistenza del frutto maturo. 

ETNA – Etna doc, 100% carricante – suoli vulcanici. Giallo paglierino medio di vivida e metallica luminosità. Esprime fin dall’olfatto la sua affascinante personalità vulcanica, proponendo poi, aprendosi, note di felce e fieno secco, susina gialla, cereali in un universo fresco e agrumato di lime, limone e zagare. Al palato è inteso teso e scorrevole, con una sapidità minerale quasi masticabile, dissetante e che dona equilibrio gustativo. Finale di agrumi, albicocche disidratate e note tostate.    

CAPO MILAZZO – Mamertino doc, 60% nero d’Avola, 40% nocera – suoli alluvionali. Rosso rubino, cupo il colore. Profumi fruttati come ribes nero, prugna matura e marasca. Quindi sanguinella, note di resine di macchia e balsami, pepe e leggeri toni fumé con ricordi di cenere, quasi di caminetto. Al palato è asciutto e incisivo, di freschezza verticale. Discreta e moderata la trama tannica, fusa al finale che sfuma sulla note fruttate, di liquirizia e su vaghe suggestioni di nocino. 

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