Corinna Gianesini
Il vino si gusta con gli occhi attraverso quadri, sculture ed oggetti artistici che servono per mescerlo e per degustarlo. A Verona, presso il Palazzo della Gran Guardia, prende vita una mostra dove il vino è protagonista in un caleidoscopio di colori, luci e materie, viaggiando attraverso epoche, forme e stili diversi. Sono 184 provenienti da più di 90 prestatori. Musei illustri hanno voluto prestare alcune opere; spiccano l’Ermitage di San Pietroburgo, il Prado di Madrid, il Louvre di Parigi, ma anche tanti musei italiani, alcuni molto noti altri meno, ma tutti custodi della “grande bellezza” che si nasconde e si svela in ogni angolo del nostro Paese.
I curatori della mostra, Annalisa Scarpa e Nicola Spinosa, hanno dedicato due anni di lavoro alla realizzazione di questo progetto, unico nel suo genere. Il vino, come l’arte, è frutto della fatica e dell’impegno dell’uomo, ma allo stesso tempo sa ripagarlo a dovere, donando una gioia in grado di sollevare il cuore dell’uomo. Attraverso le opere esposte, il vino diventa interprete del sacro e del profano di cui l’umanità è capace.
Una sorpresa attende i visitatori alla fine del percorso: all’interno del bookshop è stata allestita un’enoteca presso la quale, dopo aver tanto goduto del vino con gli occhi, sarà possibile gustarlo in tutti i sensi. La mostra rimarrà aperta fino al 16 agosto.