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Dalla redazione
sabato 11 settembre 2021

Due progetti per la " Terra Dei Forti"

IL CONSIGLIO REGIONALE DI AIS VENETO OSPITE DELLA AZIENDA AGRICOLA ROENO

Giuseppe Conte


Sabato 4 Settembre, calda e piacevole giornata di sole, lascio l’autostrada A4 e proseguo per quella del Brennero. La destinazione è la cantina Roeno in Valdadige, nel comune di Brentino Belluno, in provincia di Verona ma a pochi chilometri dal confine Trentino, dove è riunito il direttivo del Consiglio Regionale dell’AIS Veneto coordinato dal presidente Marco Aldegheri.

Lungo l’autostrada si scorgono non solo numerose attività industriali/commerciali ma anche diversi vigneti a testimonianza di una innata vocazione, di questa terra, a produrre vino.

Questo piacevole anticipo di viticoltura mi accompagnerà per tutto il viaggio e uscendo al casello autostradale di Avio ho la conferma di essere in un ammirevole territorio dove tutto sembra parlare di viti e vino. Numerosi i trattori con rimorchi carichi di uva, incontrati lungo la strada, segno evidente che finalmente è arrivato il tanto atteso tempo della vendemmia

Non solo viti ma anche storia e monumenti quali una chiesa romanica del XV secolo e il castello di Avio che scorgo in lontananza, maestoso e austero, in posizione strategica e testimone dei fasti vissuti un tempo.

Lasciando la provincia di Trento si entra in Veneto nella ‘’Terra dei Forti’’, le numerose fortezze hanno dato il nome a questo meraviglioso territorio da sempre dedito alla coltivazione della vite e alla produzione di eccellenti vini.

Arrivato nell’azienda agricola Roeno, sono stato ottimamente accolto e subito accompagnato nella bella e grande sala dove stava terminando l’importante riunione del Direttivo Regionale dell’AIS Veneto.

Vini, foto, una caratteristica stube e un’imponente tavolo, dove si stava tenendo l’incontro, già ben apparecchiato con i giusti calici preludio di una degustazione che si è poi dimostrata straordinaria.

La ‘’padrona di casa’’ Cristina Fugatti ci ha introdotti nella sua stupenda realtà presentando l’enologo Mirco Maccani che, assieme a lei, a Giuseppe Fugatti e Alessandro Corazzola, formano una squadra di 4 professionisti che si sono opportunamente divisi i compiti e i ruoli in base alle proprie specifiche competenze.

Ci è stato spiegato che in questa realtà di 80 ettari hanno impostato un importante lavoro di valorizzazione del territorio con due ambiziosi progetti a cui hanno dedicato molte risorse, impegno, passione e soprattutto studi scientifici avvalendosi anche della consulenza del prof. Scienza.

Il Progetto Riesiling nasce da uno studio approfondito della ‘’Valle della Mosella’’ che ha portato a ricercare nella terra dei forti i terreni più simili e quindi più adatti alla coltivazione di questo particolare vitigno.

Vicinanza al monte Baldo, ma soprattutto suoli morenici e misti con presenza di calcare, pur con un clima diverso, ben si sono adattati a questi vigneti di riesling relativamente giovani, la prima annata di produzione risale al 2005.

Due le linee di produzione, una che risulta un mix fra tradizione e modernità della Mosella dove l’ossidazione la fa da padrona.

Nella seconda tipologia di Riesling, vengono invece esaltati i profumi primari per un prodotto più immediato e di facile beva.

In entrambi i casi il percussore aromatico, trimetil-diidronaftalene appartenente alla famiglia dei carotenoidi, va gestito sapientemente in modo che il caratteristico sentore di idrocarburi emerga nel tempo e non nei primi 1 o 2 anni, in questo caso sarebbe infatti considerato un difetto.

Ci sono state servite 4 annate (2012-2013-2015-2016) di Riesling Renano Collezione Di Famiglia. Colore e profumi diversi a seconda delle annate, sempre una grande luminosità a partire dall’ancora giovane 2016 di un colore giallo verdolino per passare poi alla 2015 che esprime un’emozionante potenza, sapidità e freschezza con una elegante nota di idrocarburo e un finale di macchia mediterranea.

L’annata 2013 si contraddistingue, oltre che per l’accattivante e intenso colore giallo dorato, anche per la consueta freschezza e sapidità accompagnata da un tocco amandorlato.

La 2012, infine, dice molto e riassume tutto questo interessante progetto dove i 12 mesi di legno ( tonneau o barrique) non risultano invadenti ma completano e arricchiscono questi straordinari Riesling.

Il secondo progetto, non meno importante, riguarda la rivalutazione dell’enantio, vitigno autoctono endemico (non risulta ‘’imparentato’’ con nessun altro vitigno) con un proprio esclusivo DNA.

Vitigni a piede franco molto resistenti e risalenti al 1800, coltivati su terreni sabbiosi e ricchi di silicio dove la filossera non ha mai attecchito.

Queste piante con radici superficiali sono allevate a doppia pergola trentina, lavorazione manuale con soli 2 trattamenti annui. Raccolta a fine ottobre e tecniche di cantina particolari per estrarre solo il tannino maturo.

Degustazione di 3 annate: Enantio Riserva Prefilossera 1865  2013-2015 e 2016. Il 2016 non è ancora in commercio, tutti si sono dimostrati molto freschi con note fruttate, speziate e un tannino importante per vini che possiamo aspettare ancora a lungo.

A seguire un gradito pranzo con portate ben abbinate ai 2 Pinot Grigio Valdadige DOC Rivoli-Roeno 2017 e 2018, ma anche un ‘’Solaris’’ 2020 PiWI.

Con il coniglio è risultato ottimo l’abbinamento con il Sud Tirol-Alto Adige Blauburgunder Pinot Nero 2019 Von Blumen, anche nella versione Riserva 2018. Vini eleganti precisi e ben fatti come del resto tutti quelli degustati fino a quel momento.

Hanno stupito però gli ultimi 2 vini serviti con il dessert:

Cristina vendemmia tardiva- Roeno- 2008 e 2018 da uve pinot grigio-chardonnay-tramminer e sauvignon blanc, con vendemmia tardiva fine ottobre/metà novembre. Grande freschezza per entrambi con un bagaglio aromatico molto ampio e una leggera nota ossidativa nel 2008. Il 2018 si è caratterizzato ed ha stupito per il grande equilibrio, piacevole, elegante e mai stucchevole.

Il pomeriggio si è concluso con la visita ai vigneti, accompagnati da Cristina a cui va il ringraziamento dell’AIS Veneto in particolare del presidente Marco Aldegheri che ha avuto una ottima intuizione nel coniugare un importante incontro istituzionale con una piacevole e interessante visita in cantina.

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