Wladimiro Gobbo
Pare strano, ma questa volta ci beviamo una birra, ovviamente distillata, altrimenti che alambiccani saremmo? Siamo dalle parti di Padova per parlare di Crak, un progetto che va oltre il birrificio artigianale, frutto di incoscienza giovanile unita a visionaria competenza. Scelte rischiose ma azzeccate che in pochi anni hanno permesso al birrificio di farsi conoscere in tutta Italia. La maggior parte delle birre prodotte si rifanno allo stile IPA, con l’utilizzo di luppolo di varietà particolari, selezionato personalmente nella Yakima Valley, Washington e di cereali autoprodotti.
Tanta è l’attenzione per preservare i profumi freschi di questo stile sia nel ciclo produttivo, con contenitori piccoli e impianto isobarico, nonché nella scelta della lattina come principale contenitore, dove è ben evidenziata la data di produzione, ma anche nell’utilizzo di una rete distributiva gestita direttamente: il birrificio infatti è da qualche tempo completamente autonomo da distributori terzi. Una produzione di birre IGA (Italian Grape Ale), nelle quali uva e vino entrano nel processo produttivo e di affinamento, li rendono particolarmente simpatici a noi bevitori principalmente di vino.
Non mancano nella gamma i distillati: due Gin caratterizzati dal luppolo sui quali contiamo di tornare e finalmente il protagonista di oggi. Un distillato pensato sin dalla birra, 7 gradi alcol, ottenuta da malto e avena e da luppoli profumatissimi Citra e Mosaic dal bassissimo apporto di amaro. La distillazione avviene nell’impianto discontinuo riscaldato a bagnomaria, grazie alla sapienza di Capovilla, dove nulla viene lasciato al caso. Brillante, al naso coinvolge con complessità misurata, melone bianco, gardenia, sfumature di ortica e biscotto secco. Il sorso asciutto propone prima confetto con mandorla, che accompagna una piacevole nota luppolata.
Prezzo medio: 36,00 euro - 500 ml
CRAK BREWERY BIRRIFICIO ARTIGIANALE
Via Pontalora, 9
38011 Campodarsego (PD)
Tel. 366 1134713