Davide Cocco
Buona la prima. O meglio, l’ultima. Perchè, se escludiamo le one shot che ogni tanto il birraio Mauro Salaorni si inventa durante l’anno, la San Zen è l’ultima delle birre Mastino che è entrata in catalogo. E ci è entrata con forza e determinazione, con la qualifica di Birra Imperdibile secondo la Guida alle Birre d’Italia di Slow Food e con una medaglia di bronzo nella sua categoria al concorso Birra dell’Anno di Unionbirrai.
Maestro e appassionato delle basse fermentazioni, Salaorni, insieme a Christian Superbi, guida con piglio deciso e idee molto chiare il birrificio veronese, che alcuni ricorderanno con un nome diverso: Birrificio Scaligero, cambiato in seguito alle difficoltà commerciali nelle zone di fede calcistica diverse da quelle dell’Hellas Verona.
Tornando alla birra e lasciando perdere gli aneddoti, questa San Zen è una doppelbock, stile tedesco a bassa fermentazione nato in seno ai monasteri per nutrire e rinfrancare i religiosi nei periodi di digiuno e astinenza. Nel bicchiere è una coccola allo stato liquido. Il naso riporta aromi di caramello, biscotto, uva passa e frutta rossa matura. Una dolcezza che ritorna nitida al palato, lasciando spazio poi a una leggera nota tostata. Corpo importante e calore alcolico completano una birra che pare perfetta per le lunghe serate invernali che ci aspettano.
Abbinamenti: provate la San Zen con una pasta al forno, un piatto di lasagne ai porcini, o molto più semplicemente con un bel pezzo di caciocavallo stagionato. Si può tenere anche per il fine pasto, con dessert ricchi di crema o una semplice fregolotta.
Caratteristiche
Fermentazione: bassa
Stile: Doppelbock
Colore: ambrato carico
Alcol: 7,5
Temp. di servizio: 6-8° C
Prezzo: 4,5 € - 33 cl
Birrificio Mastino
Via Caduti sul Lavoro, 11
37012 – Bussolengo (VR)