Antonella Pianca
Il mondo delle bollicine italiane sta vivendo un momento di grande successo; uno degli spumanti italiani più conosciuti è il Prosecco, un vino famoso nelle enoteche, nei bar e nei ristoranti di tutto il mondo.
A maggio 2020 l'ufficialità della nuova versione di Prosecco DOC: il Rosé. Nel mese di Luglio dello stesso anno, con la modifica ordinaria al disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata dei vini “Prosecco”, è stata introdotta la versione Spumante Rosé, un millesimato dall’inconfondibile tonalità rosa tenue, caratterizzato da sentori floreali e di frutta rossa.
Con l’approvazione nella Gazzetta Ufficiale Europea del 28 ottobre 2020 si è concluso il percorso comunitario per il suo riconoscimento e dalla fine del mese di ottobre 2020 è stato possibile commercializzare ed esportare il Prosecco DOC Rosé anche nei mercati esteri.
Una proposta che il Consorzio di Tutela ha avanzato al fine di uniformare e regolamentare una tipologia già presente nell’area di produzione, garantendo al consumatore un prodotto di qualità e di origine certificata.
La vinificazione - ottenuta con il metodo Charmat (o Martinotti) - prevede che la seconda fermentazione naturale del vino avvenga in autoclave per un periodo di almeno 60 giorni. Le uve provengono dal vitigno glera per un minimo dell’85% e fino a un massimo del 90% e da uve di pinot nero (vinificato in rosso) per un minimo del 10% e fino ad un massimo del 15%.
Il Prosecco Spumante Rosé si fregia del titolo di “Millesimato” perché viene prodotto con almeno l’85% delle uve della stessa annata. Le tipologie previste sono la versione Brut Nature, nella quale il dosaggio zuccherino è inferiore a 3 g/l, Extra Brut con residuo zuccherino limitato da 3 a 6 g/l, Brut dal gusto deciso, con residuo zuccherino fino a 12 g/l ed Extra Dry con residuo zuccherino da 12 a 17 g/l che rappresenta il gusto tradizionale. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è 11% vol.
La nascita del Prosecco DOC Rosé è stata accolta da opinioni contrastanti. Per alcuni una vinificazione con uve a bacca rossa di varietà autoctone, come ad esempio il raboso piave, avrebbe dato maggior risalto alla tipicità del territorio ed alla sua tradizione vitivinicola. Tuttavia al pinot nero è stata riconosciuta una storicità essendo una cultivar presente in Veneto dalla fine dell’Ottocento; inoltre testimonianze e documenti dimostrano che il vitigno veniva spesso utilizzato per la produzione di spumanti rosé anche prima dell’anno 2009, anno di costituzione della DOC.
Come racconta il Consorzio di Tutela, la produzione di vini rosati in quest’area ha una tradizione secolare; le prime citazioni risalgono infatti al 1880, utilizzando proprio il pinot nero.
È interessante, a questo proposito, notare che attualmente nella superficie vitata della DOC - che si estende in 5 province del Veneto e in 4 del Friuli Venezia Giulia - sono presenti 1700 ettari di Pinot Nero.
Il vino e la cultura che lo accompagna ci invitano ad abbandonare preconcetti, luoghi comuni, strategie di marketing; per questo è importante vivere il territorio andando a scoprire le aziende che vinificano il Prosecco DOC Rosé per poterlo apprezzare, avvalendoci del nostro personale giudizio con le conoscenze tecniche e le esperienze raccolte.
Lasciamo a ciascuno il piacere della degustazione di questo elegante spumante rosé dal perlage fine e persistente, sostenuto da una buona struttura grazie alla sosta sui lieviti ed all’apporto del pinot nero, con una buona complessità aromatica, che coniuga piacevolmente il bouquet olfattivo dei due vitigni.
La temperatura di conservazione deve essere di 8-12 °C massimo mentre, per poterlo degustare nelle migliori condizioni, la temperatura di servizio deve essere di 6-8 °C.
Il debutto dello spumante Prosecco DOC Rosé è stato accolto positivamente dai consumatori, con un risultato incoraggiante come dimostrano i dati di produzione. Nell’anno 2020 sono state imbottigliate, da 111 case spumantistiche, 16,8 milioni di bottiglie che rappresentano il 3,4% della produzione totale di Prosecco DOC, un trend in ulteriore crescita per il 2021.
Buona degustazione!