Wine Experience
Dalla redazione
sabato 21 marzo 2015

Sua Maestà, il Riesling

Un viaggio nel vitigno più affascinante del mondo

Giorgia Magario


Un rispettoso inchino a Sua Maestà il Riesling ed un altro altrettanto rispettoso alla delegazione di Padova che con grande passione ha organizzato questo interessantissimo evento, raccogliendo il tutto esaurito. La serata di venerdì 13 marzo è stata ospitata dalla famiglia Galeazzo al ristorante Hotel Petrarca di Boara Pisani. Ospite Graziano Simonella, Membro del Consiglio Nazionale AIS, e Ottavio Venditto, Miglior Sommelier d’Italia 2014. Ma il vero protagonista dell’evento, assieme ai vini, è stato il grande Roberto Gardini, relatore d’eccezione che ha calamitato l’attenzione degli oltre cento presenti in un susseguirsi di didattica e degustazione.

Gardini dà inizio alla serata con una succinta ma precisa carrellata sui luoghi e sulla storia del vitigno, le cui radici affondano nei territori della fredda Germania da tempo immemore.

Gli ospiti viaggiano così attenti e silenziosi nel tempo, condotti dalla voce del maestro che ripercorre l'evoluzione del vitigno attraverso le imprese del Sacro Romano Impero, passando per il Medioevo tra le mura delle antiche abbazie dei monaci cistercensi (preziosi detentori della cura del vitigno dal 1300 al 1600), e per il declino dovuto al devasto della seconda guerra mondiale; infine approdando ai tempi più recenti, in cui il Riesling ancora mantiene alto il prestigio tedesco, ricoprendo il 62% della superficie vitata globale.  

Vitigno quanto mai storico, dunque, ma sopratutto caleidoscopico, in quanto ricco di sfumature strutturali e olfattive e con buone capacità di adattamento. Lo si trova infatti in Australia, in  America (Columbia Valley, California e Oregon), in Alsazia, i cui territori regalano riesling più secchi, strutturati e corposi, in Austria e in Italia, nelle zone dell'Oltrepò Pavese, in Piemonte, Friuli, Veneto e Trentino. Amante però dei climi freddi, la sua patria resta la natia Germania, i cui territori arricchiscono l'uva di un grande corredo aromatico.

L'ardesia grigia della Mosella e quella rossa del Rheingau infatti conferiscono al vino importanti note terpeniche di cherosene e idrocarburi, di frutta verde ed esotica, di agrume più fresco e candito nell'evoluzione. I romantici dirupi tedeschi, che sovrastano le vallate come imponenti giganti; le forti escursioni termiche e la mitigazione dei fiumi, oltre a creare paesaggi sublimi che hanno ispirato la più grande poesia tedesca, regalano ai riesling tutta la loro magia. 
Il vino che ne deriva è dotato di grande acidità e mineralità, ottimo equilibrio e sopratutto di preziose potenzialità evolutive. Gardini si sofferma proprio su questo punto, sottolineando che il Riesling è in assoluto il vitigno più longevo al mondo, al pari del Sauvignon e dello Chenin Blanc.

Tre dunque le parole chiave: la storia, che riflette la longevità del vitigno nel tempo e nella sua evoluzione, il terroir, dal quale non si può mai prescindere, e in ultima ma non ultima, il profumo. I profumi sì, perché, quando si porta al naso un calice di riesling, ciò che colpisce di più è proprio la grande carica olfattiva.

Sette i vini degustati, sulla linea guida del relatore che accende il proprio animo e con il suo, quello della platea.

1. Alto Adige Valle Venosta Riesling Vinschgau 2012 Flakenstein di Franz Pratzner: colore ancora verdolino nei riflessi, dotato di una intrinseca brillantezza, scorrevole nel bicchiere, lascia presagire una media struttura. Ventaglio olfattivo estremamente elegante che si apre man mano, dapprima con sentori agrumati, poi minerali ed infine con sensazioni leggermente mielate date dall’affinamento in botticelle di acacia. Al palato colpisce la combinazione fresco/sapida, equilibrata dal timbro alcolico, dinamica e persistente.

Chiusura citrina tipica della giovinezza.

2. Alto Adige Valle Isarco Riesling Praepositus 2012 Abbazia di Novacella: “Un vino che ha della polpa!”, questo l'esordio di Gardini mentre fa roteare il vino nel calice. La vivacità del colore denota giovinezza, anche vira verso toni dorati. Frutta esotica, soprattutto il litchi con la sua punta acidula, scorza d’agrume e ricordi di albicocca disidratata caratterizzano l’olfatto, su finale minerale quasi fumé. La vendemmia tardiva di parte del raccolto conferisce al palato un ingresso morbido e suadente, ben bilanciato da un’affilata la freschezza, quasi citrina,  con piacevole ritorno delle note dolci esotiche.

3. Rheingau Riesling Rotlack Kabinett Troken 2012, Schloss Johannisberg: Paglierino intenso con leggera venatura dorata, di estrema lucentezza e vivacità, come tutti i vini degustati. Il “cedro del Rheingau” caratterizza l’olfatto, assieme a toni dolci, intercalati da soffi minerali. Tagliente la freschezza, a tratti un po’ verde, che risalta l’assoluta gioventù, ben bilanciata da una sapidità quasi salina e ritorni coerenti di cedro candito.

4. Mosel Winningen Erzeugbfrabfüllung Riesling 2011, Heymann-Löwenstein: paglierino con spiccati riflessi dorati regalati dal passaggio in botti grandi. L’olfatto è verticale ed incisivo: il terroir della Mosella regala intensi sentori di idrocarburo, cherosene, di estrema finezza, su base fruttata che a tratti ricorda il melone. Ingresso morbido al palato grazie anche ad un residuo zuccherino più percepibile, ma è ben bilanciato dalla vivace freschezza e da una nota sapida/salmastra sul finale.

5. Mosel Graacher Domprobst Spätlese Riesling 2008, Markus Molitor: colore intenso e consistenza setosa riempiono il bicchiere, ventaglio olfattivo evoluto con  profumi precisi e distinguibili di frutta candita, erbe aromatiche, timo, leggera nota di idrocarburi e minerale in sottofondo. Carezzevole al palato con apporto glicerico importante, ben equilibrato dall’acidità che mantiene il vino ancora fresco nonostante i 7 anni di invecchiamento. Vino definito “sferico”, senza grosse spinte e ben bilanciato.

6. Alsace Riesling Grand Cru Rosaker 2009, Sipp Mack: il terroir dell'Alsazia, che varia dal granito al calcare, dall'argilla al gesso, è caratterizzato da un clima continentale più mite di quello tedesco, regalando vini con maggior parte estrattiva e concentrazione zuccherina, maggior alcolicità e corpo, ma meno longevi. Questo vino riflette a pieno la sua regione. Il colore paglierino brillante cede spazio ad un olfatto ben articolato, ricco di sentori fruttati dolci a tratti vanigliati, di ananas, di scorza d’agrume candita, con ricordi di pietra focaia ed erbe aromatiche. Man mano che si apre emergono sensazioni di spezie orientali. Avvolgente al palato dove le morbidezze sono ben espresse, nettamente percepibile la glicerina e la base alcolica più importante, ben bilanciata dalla rigorosa freschezza e puntuale sapidità. Gradevoli ritorni di cedrata, tipiche del territorio alsaziano.

7. Burgenland Trockenbeerenauslese Riesling 2007, Weingut Heiss: il vino è di un dorato brillante che accarezza delicato il bicchiere, lasciando la mente libera di vagare sulla varietà immensa di profumi che si sprigionano appena lo si porta al naso. Tocchi di zafferano e zenzero, punte speziate a tratti tostate, sposano l’eccellenza e ci lasciano stupiti e quasi interdetti. Più passa il tempo e più sprigiona aromi che nasconde, come segreti sussurrati... Ed ecco comparire l'albicocca disidratata, i frutti dolci e maturi, il candito e la tipica nota iodata della botrite che marca anche il gusto con una sensazione di medicinale. Fresco, sapido di un equilibrio perfetto con piacevoli ritorni di albicocca disidratata per questo vino che scopriamo, con sorpresa, provenire da riesling italico.

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