Marco Nostran
Una domenica mattina, mentre si passa tra le colline di Conegliano o Soave, potrebbe capitare di incrociare una squadriglia di DRONI che volteggia sopra i pendii. La loro presenza non è casuale. Questi “docili” strumenti tecnologici fanno parte, oggi, della cassetta degli attrezzi della SMART AGRICULTURE («gestione agricola intelligente»), il cui obiettivo è coniugare l'agricoltura tradizionale con nuove soluzioni digitali e tecniche che siano anche in grado di porre rimedio all’uso indiscriminato delle risorse causato dall’agricoltura “intensiva” degli ultimi cinquant’anni.
Il punto di partenza è stato lo studio del “fattore produttivo” base, il TERRENO, che per sua natura è un composto variabile generatore di produzioni non omogenee; quindi, occorreva capire cosa genera la variabilità e trovare i mezzi per porvi rimedio o adattare il processo produttivo in modo da ridurre gli sprechi. Questo processo viene identificato con il nome di AGRICULTURA DI PRECISIONE.
Nel settore vitivinicolo, è noto che la gestione del suolo è una pratica fondamentale. Il mantenimento delle viti in buone condizioni è garanzia di elevata qualità del prodotto finale, ma dal costo economico importante. Attraverso l’impiego strumenti digitali si è in grado di ottenere notevoli benefici in tal senso. Nel vigneto, oggi, possono essere installati una serie di sensori che monitorano l’umidità del suolo, il grado di maturazione delle uve, le quantità di pioggia caduta, la direzione del vento, la reale capacità di fotosintesi e, quindi, la vigoria della coltura
Il lavoro si può integrare con l’appoggio di un agrirobot, macchina progettata per tagliare l’erba e tenere puliti i filari del vigneto. Si può implementare con ulteriori sensori (gps, telecamera, sensore di prossimità) tarati per inviare dati per poter eseguire i trattamenti (potatura, anti –parassitari). Anche il trattore, cambia. Risale al 2017 il primo prototipo a guida autonoma, dotato di sensoristica avanzata.
I dati così raccolti vengono elaborati da sistemi operativi che permettono di pianificare interventi mirati su irrigazione, trattamenti fitosanitari, potatura, gestione malattie, concimazione terreno. Questa attività consente un buon abbattimento dei costi operativi e crea le condizioni affinchè la produzione diventi “sostenibile” secondo parametri che oggi si stanno affermando.
La singola azienda sceglierà il “pacchetto tecnologico” che meglio si adatta alla sua realtà. Può essere qualcosa di semplice (per esempio, installare solo un gruppo di sensori), oppure, qualcosa di più completo e, anche sofisticato, che si avvale dei droni e dell’architettura infrastrutturale 5G.
La gestione agricola intelligente sarà, sicuramente, il futuro della viticultura italiana. La digitalizzazione consente la connessione di tutte le risorse presenti, massimizzando il rendimento e diminuendo costi e impatto ambientale. La qualità del prodotto rimarrà elevata e ottenuta in maniera sostenibile: il miglior modo per tutelare il “Made in Italy”.